32 COMMEMORIALI, LIBRO III. perare animali da lavoro. Promettono in cambio di vendere ogni anno alla camera del frumento di Venezia tutto il grano prodotto in quel territorio ed eccedente i bisogni del comune a grossi 12 lo staio posto in nave ; più la restituzione del predetto importo in tre rate annuali, coll’ interesse del 5 per cento. Fatto nella camera del frumento di Venezia. — Testimoni: Nicolò da Ponte, e Martino ed Andrea scrivani alla camera stessa. — Atti Iacopo del fu Giovanni notaio ducale. V. Minotto, Soc. ad Forumjulii ecc., 107. 180. — 1329, ind. XIII, Genuaio 23 (m. v.). — c. 59 (65). — Andrea Bonaldi e Francesco Toni procuratori, del comune e di Giacomo Barbarigo podestà di Rovi-gno (procura in atti di Iacopo di Benvenuto di Medullo di detta terra) dichiarano d’ aver ricevuto dagli ufficiali al frumento (v. n. 179 più Nicolò Duodo) 1. 1647 di piccoli alle condizioni accennate nel precedente, e per lo stesso scopo. Fatto ed atti come il n. 179. — Testimoni : Prete Felice Sarba scrivano dei sopraconsoli, più i due scrivani nominati nel n. 179. Segue appendice in cui i predetti procuratori accusano agli ufficiali mentovati ricevuta di 1. 953, s. 12 di piccoli per 298 staia di grano vendute dal comune di Ro-vigno alla camera del frumento di Venezia. 181. — 1329, ind. XIII, Gennaio 29 (m. v.). — c. 59 (65) t.° — Acolito Lanza-longa del fu Viviano e Ottone del fu Floriamonte procuratori di Marino Bembo podestà e del comune di Parenzo (procura in atti di Guido figlio di Bondino da Padova ivi notaio) dichiarano di aver ricevuto dagli ufficiali al frumento Caravello Michele (v. n. 179) e Bizzardo Querini 1. 1500 di piccoli, per lo scopo ed alle condizioni accennate al n. 179. Aggiuntavi ricevuta del pagamento di staia 500 di grano, fatto loro dai detti ufficiali a 1. 3, s. 4 di piccoli lo staio, e promessa d’invio a Venezia d’ altre 500 staia. Fatto ed atti come il n. 179. — Testimoni: Iacopo Gisi, e Martino ed Andrea nominati nel detto n. 179. 182. — (1330), Gennaio 31. — c. 51 (57). — Mastino ed Alberto della Scala capitani e signori generali di Verona, Padova, Vicenza, Treviso, Feltre e Belluno, scrivono al doge d’ avér ricevuto per conto della Signoria veneta da Nicolò di Marsilio fiorini 3230 in pagamento di grano da loro a quella venduto. Data a Verona (ricevuta a Venezia ai 2 Febbraio dell’ ind. XIII). 183. — s. d., (1330, Gennaio). — c. 69 (66) t.° — Risposta del doge a Pietro da Sacco e Guglielmo da Pastrengo, inviati da Alberto e Mastino della Scala signori di Verona ecc. Il dominio di Venezia sul territorio della Motta è diritto indiscutibile ; non è quindi possibile che inviati veneti abbiano proposto di sottoporlo a giudizio di arbitri ; si meraviglia che gli Scaligeri lo mettano in questione ; ripete l’i-stanza che quei signori facciano cessare le molestie cui sono ivi sottoposti i vene-