DOGE’. ANDREA DANDOLO. 137 116. — (1344), ind. XII, Marzo 1. — c. 58 (55-63) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna rilasciato a Gualtieri di Brienne duca d’Atene e a’ suoi discendenti. — Con bolla d’oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 117. — (1344), Marzo 14. — c. 25 (22). — Annotazione di consegna, fatta al giudice Domenico di Monigo, di registri spettanti al comune di Treviso. Vi è nominato Gerardo de’Castelli. 118. — 1344, Marzo 24. — c. 60 (65) t.° — Annotazione che fu concesso privilegio di cittadinanza per dimora di 15 anni a Zanulo da Reggio. 119. — 1344, ind. XII, Aprile 1. — c. 61 (66). — Lenino Dardagnini da Lucca, dimorante a Venezia, dichiara autentico il documento riferito al n. Il, producendo al cancellier grande una lettera del debitore Falcone Lampagi ora domiciliato in Anversa. Fatto nel palazzo ducale, presente il doge (v. n. 120). 120. — 1344, Aprile 1. — c. 61 (66). — Giovanni Guidi da Pistoia, abitante a Bologna, fa dichiarazione eguale alla precedente, producendo in prova due lettere. Segue nota, che l’originale dell’atto riferito al n. 11 fu consegnato ad Angelo Guidi, e le lettere prodotte riposte in cancelleria. 121. — 1344, Aprile 25. — c. 61 (66) t.° — Promemoria (recordatio) dato dalla Signoria a Marco Foscarini eletto bailo a Costantinopoli. Procuri di intavolar pratiche a vantaggio dei veneziani, senza però impegnarsi, cogli ambasciatori giunti in Romania da Tauris per trattare coi genovesi su compensi di danni. 122. — (1344), Aprile 27. — c. 70 (67-75) t.° — Bolla piccola con cui papa Clemente VI accorda al comune di Venezia la facoltà d’inviare ogni quattro anni 4 galee e 6 navi a trafficare in Alessandria e nelle terre soggette al soldano di Babilonia, purché non vi portino schiavi e merci proibite, e sia prestato di ciò giuramento nelle mani del diocesano del porto in cui saranno caricate, pel quale atto prescrive le norme. Data in Avignone, a. 2 del pontificato (V. kal. Maii) (v. n. 134). 1344, Aprile 30. — 1343, Novembre 12. 123. — (1344), Aprile. — c. 61 (66) t.° — Risposta del patriarca d’ Aquileia all’ ambasciatore veneto Bertuccio da Canale. Fece già esprimere alla Signoria, col mezzo di Federico di Savorgnano, il suo dispiacere pei danni dati a’ veneziani da Giovanni di Stengberg (o Stainberg) pei quali aveva già reclamato l'ambasciatore veneto Nicolò Morosini. Dice che lo Stainberg occupò il castello A'Arisperch (Adels-berg) e si legò coi conti di Gorizia e con altri nemici della chiesa aquileiese, fra i COMMEMORI ALI, TOMO II. ♦