DOGE: FRANCESCO DANDOLO. 33 zìani, ohe compensino quelli che vi furono danneggiati, e che sgombrino i luoghi da essi fatti occupare (v. n. 178 e 185). 184. — 1329, ind. XIII, Febbraio 0 (m. v.). — c. 59 (05) t.° — Gisolo del fu Marino Ragaiadi e Maiolo del fu Marciliano rappresentanti del comune di San Lorenzo, di Gilbertino Giustiniani capitano del Paisinatico e podestà in detta terra (procura in atti di Corrado del fu Antonio de’ Seregnani notaio ivi), confessano d’avere ricevuto dagli ufficiali al frumento Cara vello e Della Fontana (v. n. 179) lire 2500 di piccoli, per lo scopo ed alle condizioni accennate al n. 95. Fatto ed atti come il n. 179. — Testimoni: Nicolò de Lago e Martino ed Andrea (v. n. 179). 185. — (1330), Febbraio G. — c. 61 (67). — Alberto e Mastino della Scala, in risposta a quanto è riferito al n. 183, scrivono al doge. Desiderano amicizia e pace con Venezia; la città di Treviso si diede a loro con tutto il suo territorio, nel quale vanno comprese anche la Motta e le terre dei da Camino di sotto, che appartennero sempre a quel comune, come lo provano antichi documenti ; persistono nella proposta di sottoporre ad arbitri la questione, e se sarà decisa a favore di Venezia si adatteranno di buon grado ad abbandonare ogni pretesa e a restituire a chi di diritto i beni occupati. Data a Verona. 186. — 1329, ind. XIII, Febbraio 7 (ni. v.). — c. 59 (65) t.° — Mengossio del fu Rizzardo e Guerra notaio, procuratori del comune di Montona e di Francesco Malipiero ivi podestà (atti di Marchesino da Ferrara notaio in detta terra), dichiarano di aver ricevuto dagli ufficiali al frumento 1. 2500 di piccoli alle condizioni e per lo scopo riferiti al n. 179 ; più un pagamento come quello riferito al n. 181, senza la proméssa ivi accennata. Fatto ed atti come il n. 179. — Testimoni : Leonardo Scutario e Martino ed Andrea (v. n. 179). 187. — 1329, ind. XIII, Febbraio 19 (m. v.). — c. 60 (66). — Gossio di Apollonio, procuratore di Giovanni Tomaso podestà e del comune di Cittanuova (procura in atti di Michele di Pafo da Parma ivi notaio), dichiara di avere ricevuto dagli ufficiali al frumento lire 2000 di piccoli per lo scopo ed alle condizioni riferite al ' n. 179. Fatto nel palazzo ducale di Venezia — Atti come il n. 179. — Testimoni : Pietro Michele detto Scacio e Pietro Civrano capi di quarantia. 188. — 1330, ind. XIII, Aprile 4. — c. 62 (68) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso ad Andrea notaio figlio del fu Bartolameo di Andrea da Padova, per dimora di 25 anni. Dato nel palazzo ducale. GOMMEMOB1ALI, TOMO II. 5