DOGE: LORENZO CELSI. 325 Fatto nel castello di Spilimbergo. — Testimoni: Ambrogio prete rettore della chiesa di S. Maria di Spilimbergo, Dietalmo nobile di Varino, Bertoldo del fu Vol-framo di Zuccola, Zilero di Lucemburgo e Mattiasio di Stefano di Ragogna, tutti tre abitanti a Spilimbergo. — Atti Giovanni del fu Nicolò oltm Nurbiate (?) notaio imperiale a Spilimbergo. 267. — 1361, ind. XIV, Settembre 17. — c. 116 (117). — Il doge e il suo consiglio danno facoltà a Lodovico Vitale, Andrea Zeno e Lorenzo Dandolo di stipulare col procuratore dei signori di Spilimbergo quanto si contiene nel n. 270. Fatto in Venezia nella sala del Maggior consiglio. — Testimoni il cancellier grande e cinque notai ducali. — Atti Bartolameo del fu Fantino Orso notaio imperiale e scrivano ducale. 268. — 1361, ind. XIV, Settembre 19. — c. 120 (121). — Ad istanza del cavaliere Sagramoro de’ Pomerii, per risarcimento dei danni recatigli nel 1350 presso il Capo S. Angelo, mentre andava in Terrasanta su nave genovese, dalla flotta veneta comandata da Marco Ruzzini, il doge, pei buoni uffici di Carlo IV imperatore e di Barnabò Visconti, fece pagare 300 fiorini d’ oro al detto cavaliere, dei quali esso fa quitanza a Francesco Buono procuratore della Signoria, rinunziando ad ogni ulteriore pretesa. Fatto in Rialto nella sede dei camerlenghi di comune. — Testimoni : Filippo Salomone, Giovanni Morosini, Donato de la Gnela e Pietro Veniero. — Atti Andrea del fu Giovanni de Oltedo da Cremona notaio imperiale e scrivano ducale. 269. — 1361, Settembre 20. — c. 133 (134) t.° — Pietro re d’ Aragona al doge. Pietro Ermendans di Barcellona gli sporse querela, narrando come nel lunedi santo 1357, passando dalla Sicilia verso Stive con propria nave caricata da Bartolameo Albesa di Maiorca, fu nel golfo del Carbo presso Zante assalito da tre galee venete condotte da Nicolò Giustiniani ; ebbe morti o malmenati i marinai e la nave tratta a Venezia, onde ne patì un danno (che descrive partitamente) riconosciuto da Francesco Ermengaudi giurisperito di Barcellona, a ciò deputato, di 829 fiorini d’ oro. Chiede sollecito risarcimento, altrimenti provvederà in via di diritto. Data a Barcellona. 270. — 1361, ind. XIV, Settembre 22. — c. 117 (118). — Paolo del fu Ve-gnuto, procuratore come al n. 266, dichiara d’ aver ricevuto da Andrea Zeno (v. n. 267), a titolo di gratuito prestito, 4000 ducati d' oro, da restituirsi entro un anno dalla ventura Pasqua. Dà guarentigia sui beni dei signori di Spilimbergo, con promessa che, seguita pace o tregua fra il duca d’ Austria e il patriarca d’ Aquileia in Friuli, i debitori daranno buona malleveria. Fatto in Venezia nella cancelleria superiore. — Testimoni gli scrivani ducali: Leonardo de’ Caronelli, Amedeo de’ Buonguadagni, Domenico Marona, Bartolameo da Gallarate, Giannino Peregrino e Nicolò de Girardo. — Atti Giovanni del fu Nicolò olim Nurbiate di Spilimbergo.