doge: lorenzo celsi. gare a Pietro Ulcina di Maiorca 1456 fiorini d’ oro, più 6 per le spese e 1* interesse annuo di due soldi per lira. Ciò in risarcimento del danno patito dall’ Ulcina, il quale, navigando il 5 giugno 1358 verso Stive, fu da 6 galee della guardia del Golfo spogliato delle sue cose nella località detta de los Corones appartenente al re di Napoli. Data a Valenza. — Controfirmata G. de Palou. 304. — 1362, Marzo 16. — c. 132 (133). — I borgomastri e gli scabini di Bruges alla Signoria. In seguito a lite insorta fra i veneziani e Nicolò Yoin e Lorenzo Priuli, udite le informazioni del console veneto, ordinarono ai contendenti di sottoporre le loro ragioni ai tribunali di Venezia; e fecero prestare dal Priul mallei-veria per le merci da esso sequestrate all’ Yoia, e per assicurazione che quest’ultimo potrebbe stare in Venezia per 15 giorni onde produrre i suoi conti. 305. — (1362), Marzo 22. — c. 130 (131) t.° —■ Siinone Boccanegra doge di Genova alla Signoria veneta. Ringrazia di quanto essa fece a favore di Nicolò Dogano genovese. Partecipa che fa partire galee. Data a Genova. 306. — (1362), Marzo 29. — c. 135 (136) t.° — Simone Boccanegra doge di Genova al doge di Venezia. Nicolò de Grano e il cancelliere Giorgio da Chiavari, già da lui inviati a Venezia, gli fecero sapere come questa aveva domandato eh’ ei disponesse delle cose sequestrate in Corone come al n. 278. Egli non ricevette simile invito; ringrazia per 1’ operato dei castellani di Corone e Modone, e prega sia ordinato a questi d’inviare il tutto, colle carte relative, a Genova colle prime galee. Data a Genova (v. n. 315). 307. — 1362, ind. XV, Marzo 31. — c. 130 (131) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna rilasciato, col beneficio del decreto 11 Agosto 1348, a Francesco di Maffeo da Firenze. Seguono due annotazioni che privilegi^ simili ebbero Angelo Tuzii da Siena (con bolla d’ oro) e Matteo Tripini da Lucca. 308. — s. d., (1362, Marzo). — c. 129 (130). — Andronico Ineoti ambasciatore dell’ imperatore di Costantinopoli, presentatosi al doge, chiede : copia delle tre prime tregue fra Venezia e l’impero ; che sia permesso all’ imperatore di esigere dai greci le tasse sugli affari fatti con veneziani ; che questi si contentino di vendere il loro frumento in luogo separato ; che cessino di tener botteghe di derrate o paghino le imposte relative ; che paghino le imposte pei fondi da essi tenuti nell’impero, o li abbandonino ; che cessino di esigere certa tassa sulla minuta vendita del vino fatta dai veneziani stessi, tassa che ricadeva in effetto sui greci ; non siano riconosciuti per veneti i greci stati al servizio dei veneziani ; che i greci siano esenti da ogni tributo in Corone e Modone ; che Venezia non riconosca per suo cittadino Ma-noli Protovestiario di Mesembrio ; che sia tolto 1’ abuso dei lombardi di. farsi pas-