doue: GIOVANNI DELFINO. 265 frumento di Venezia. Rende grazie della missione del Buonguadagni ; approva 1’ o-pera del proprio procuratore; prega Venezia a terminar 1’ affare, e si scusa se, essendo infermo, non potè ricevere l’inviato suddetto. Data a Verona (v. n. 161). 243. — 1357, ind. X, Luglio 3. — c. 97 (96). — Inventario e stima di sei cavalli che Filippo Orio conduce seco nell’ andar duca in Candia. I prezzi sono di ducati d’ oro 80, 75, 70, 57, 38 V2 e 38. 244. — (1357), ind. X, Luglio 8. — c. 109 (108). — Il comune di Brindisi al doge.. Magnificati i vantaggi che traeva dal commercio con Venezia, partecipa di aver ottenuto dal principe di Taranto e dalla regina di Napoli la riduzione alla metà, a favore dei soli cittadini e sudditi di Venezia, delle imposte che pagavansi in Brindisi, e d’ aver pure ridotte egualmente quelle che gli competevano. Chiede che i veneziani siano eccitati a frequentar quella piazza, ed accredita all’ uopo il nobile brundusino Santo da Pesaro (v. n. 245). Data a Brindisi. 245. — (1357), ind. X, Luglio 8. — c. 109 (108). — Andrea Faiella capitano e vicario in Brindisi. Partecipa avere il principe di Taranto accordato a favore dei negozianti veneziani la riduzione a metà dei diritti che questi gli pagavano in detta città per avvantaggiarne il commercio. Prega il doge di far sì che i suoi cittadini profittino largamente di tale facilitazione. Data a Brindisi (v. n. 244). 246. — 1357, ind. X, Luglio 9. — c. 107 (106) t.° — Stima di quattro cavalli condotti seco da Lorenzo Zane nell’ andar consigliere in Candia, secondo la deposizione del di lui fratello Giovanni. Il loro valore era di ducati 40, 45 e 60. 247. — 1357, Luglio 18. — c. 108 (107) t.° — Simone Boccanegra doge di Genova al doge di Venezia. In seguito a richiesta di quest.’ ultimo, restituì ai veneziani Francesco e Lorenzo Bragadino certa lana loro confiscata a buon diritto perchè presa su legni di nemici e ribelli di Genova, e si meraviglia che Venezia enumeri tal gente fra’ suoi cittadini. Annunzia d’ aver mandato venti galee ed un esercito terrestre a sottomettere Monaco e Ventimiglia, la quale ultima fu dalle truppe di terra espugnata, essendosi i ribelli ridotti in tre castella ora bloccate. Data a Genova (v. n. 248 e 253). 248. — 1357, Luglio 20. — c. 108 (107) t.° — Aggiunta alla precedente, con cui si partecipa che il 18 corrente i genovesi occuparono i tre castelli di Ventimiglia detti della Rocca, Colle ed Apio, e che le truppe marciavano sopra Monaco e Mentone. Firmata da Peregrino de’ Bracelli cancelliere del comune di Genova. 249. — 1357, ind. X, Luglio 21. — c. 108 (107). — Pietro Martini da Valenza COMMEMORIAU, TOMO II. 34