16 COMMEMORIALI, LIBRO III. lutare dottore e giudice, vicario di Guido degli Argoiosi da Forlì podestà di Treviso, e quel comune, danno facoltà a Guido da Marostica notaio di ratificare e dar forza obbligatoria alle risposte, riferite al n. 100, da farsi al comune di Venezia da Federico di Ecello, Fioravante di Borso e da esso Guido. Fatto nel palazzo comunale di Treviso. — Testimoni: Giovanni della Vazzola, Regimperto di Breda e Fioravante predetto, giudici ; Giovanni da Monigo, Bonapace di Ecello, Morando di Fraporta e Pietro di Maserada, notai. — Atti Albertino di di Lazzaro da Villa notaio del podestà. 98. — 1326, Dicembre 1. — c. 105 (111). — Annotazione simile al n. 68 per Guglielmo gallinaio da Vicenza. 99. — 1326, ind. X, Dicembre 10. — c. 105 (111). — Annotazione simile al n. 68 per Antonio Saccolongo fraperio (rigattiere) da Verona. 100. — 1326, ind. IX, Dicembre 30. — c. 14 (20). — In seguito a requisitorie fatte dal governo veneto al comune di Treviso, inviati di questo rispondono : Esso comune assente a restituire 500 lire a Federico da Belluno, toltegli da Rizzardo di Serravalle da Camino in forza di rappresaglia. Accetta la sentenza di un terzo giudice nella causa vertente fra Iacopo Speciario ed uno della Cappella. Rimette al giudizio della Signoria di Venezia, dopo alcune osservazioni, le pretese di Nicolò Bianco, degli eredi di Floriano Zotto, di Bartolameo Beccario (maccellaio ?) da Torcello e di Felice Gisi. Annuisce alle dimande relative a Nicolò oste e a Battifolle da Camino (v. n. 387 del libro II). Chiede che Venezia elegga commissari per decidere con altri nominati da Treviso tutte le questioni vertenti fra le due città (v. n. 101). V. Minotto, Hoc. ad Belunum ecc., II, 15. 101. — 1326, ind. X, Dicembre 31. — c. 15 (21). — Guido da Marostica notaio e procuratore del comune di Treviso ratifica e dà forza di convenzione alle risposte riferite al n. 100; accetta la revoca delle rappresaglie emesse da Venezia contro i trivigiani ; promette di stare al giudizio del doge circa i compensi che saranno pagati entro sei mesi. Fatto nel palazzo ducale di Venezia, — Testimoni : il cancellier grande, Nicolò Pollini prete di S. Felice, Leonardo publico bollatore. — Atti Nicolò figlio di Giovanni di Marchesino notaio ducale (v. n. 97). V. Minotto, Soc. ad Belunum ecc., II, 15. IÒ2. — s. d., (1326?). — c. 6 (12) t.° — Commissione data dal comune di Fermo a Gerardo Bonagrazia inviato a Venezia: Grato il comune degli uffici, benché inutili, fatti dall’ultima onde riconciliarlo colla S. Sede e col marchese d’Este, l’inviato esponga essersi provvisto (come n’ ebbero commissione Giannino di Marco e Giannino di Scambio, già oratori del comune stesso a Venezia) al compenso dei veneziani danneggiati nella guerra. Si lagna delle rappresaglie concesse dal governo veneto ai propri cittadini, e specialmente a Giovanni Grisovano, senza udir le ra-