DOGE! ANDREA DANDOLO. 203 434. — (1352), Agosto 7. — c. 212 (217) t.° — Benenato de Colle capitano della flotta di Pietro IV re d’ Aragona al doge. Narrati sommariamente i viaggi e le operazioni della flotta da lui diretta, encomia i sommi meriti e la condotta di Nicolò Pisani comandante 1’ armata veneta, e partecipa la risoluzione presa di salpare verso 1* Aragona. Dice che quattro navi venete furono staccate per accompagnare le sue, e ne rende grazie, osservando che non sarebbe partito se ci fosse stato pericolo d’incontri nemici. Sono nominati Genova, la Romania, Negroponte, Corone, Modone, Cerigo e Canea. Data presso la Suda (v. n. 435). 435. — (1352), Agosto 7. — c. 213 (218). — Benenato di Colle (v. n. 431) al doge. Ricevette dai capi dell’ armata veneta il conto delle vettovaglie ed altre cose fornite dai verfeziani alle navi aragonesi, scritto da Umberto de Rannaloca scrivano della flotta regia, ma non volle liquidarlo, non conoscendo il prezzo del biscotto. Sottoscriverà appena ne sia informato. Restituì il conto stesso ritenendone copia autenticata da Bartolomeo Orso scrivano ducale. Data nel porto della Suda. 436. — 1352, ind. V, Agosto 14. — c. 218 (223) t.° — Giovanni di Ferdinando de Heredia castellano di Emposte e cavaliere gerosolimitano dichiara di aver ricevuto da Marco Zeno (v. n. 419) la somma accennata nel n. 426. Fatto in Avignone. — Testimoni: Napoleone de’Pontiroli, Alberto Vermilii Alfani e Iacopo Persi da Firenze. — Atti come al n. 393. 437. — 1352, Agosto 23. — c. 213 (218) t.° — Pietro re d’ Aragona al doge. Rimette copia della bolla riferita al n. 430 e della risposta fattavi (n. 438). Conoscendo le intenzioni di Venezia, la invita a mandare suoi ambasciatori alla S. Sede. 438. — 1352, Agosto 23. — c. 214 (219). — Pietro IV re d’ Aragona a Clemente VI papa. Risponde alla bolla n. 430 che, salvi i propri diritti, manderà ambasciatori alla S. Sede ; ma non potrà farlo per 1’ epoca voluta dal papa desiderando sentire le intenzioni di Venezia, ciò che al pontefice non dispiacerà. I detti inviati saranno in Avignone ai 29 Settembre. Data a Huesca (v. n. 437). 439. — 1352, Settembre 2. — c. 213 (218). — Istanza di Nicolò Scrivani di Maiorca al doge. Navigando con legno del greco Vapulo nelle acque di Tenedo, fu spogliato dall’ armata veneta di Nicolò Pisani di ben 400 fiorini d’ oro. In seguito a sua querela, il Pisani promise di restituirgli il tutto in Costantinopoli. Imbarcatosi quindi sulla flotta del re d’ Aragona, fu preso il 13 Febbraio dai genovesi e condotto prigione nella loro capitale. Prega che le cose tolte siano deposte presso i procuratori di S. Marco, onde possa riaverle al ricuperare la libertà. Data a Genova nelle carceri di Malpaga (v. libro VI, 1358, Agosto 24).