APPENDICE. 586. — 1341, Aprile 28. — c. 225 (233). — Parte presa dal Senato e dalla Quarantia a decisione parziale di lite vertente fra Zara e Pago, proponenti i senatori : Pietro Pisani, Giovanni Sanuto, Marino Capello e Michele Faliero. Zara non può esigere da quelli di Pago servizio militare, se non quando questi ne sieno richiesti da Venezia, o per difesa di Zara col consenso della signoria veneta. V. Liubió, op. cit., Il, 93. 587. — (1341), Maggio 5. — c. 225 (233). — Parte come al n. 586 (proponente Bernardo Giustiniani). Quelli di Pago possano andare e mandare a Stripsallo per ragioni di commercio colle stesse franchigie che godono i zaratini. V. Ibid., 94. 588. — 1341, Maggio 26. — c. 245 (233) t.° — Parte come al n. 586. I bersagli nella Valle di Pago siano di quel comune, e niuno possa far lavori in essa senza permissione del comune stesso. V. Ibid. 589. — (1341), Giugno 16. — c. 225 (233) t.° — Parte come al n. 586. Le beccherie, i forni e le pescherie spettino al comune di Pago. V. Ibid. 590. — (1341), Giugno 19. — c. 225 (233) t.° — Parte come al n. 586. Il conte in Pago tenga una chiave della cassa, del sigillo e dell’ archivio di quel comune. Tengano 1’ altra i procuratori del comune stesso. V. Ibid. i 591. — (1341), Luglio 15. — c. 225 (233) t.° — Parti come al n. 486 (proponenti : Giovanni Morosini, Andrea Michele ed Andrea Zane). Ogni cittadino di Pago possa parlare nel publico arengo di ciò che stima utile al comune; però lo faccia con modi urbani. Si respinge la domanda dei procuratori di Pago per la surrogazione d’un membro di quel consiglio. v. Ibid. COMMEMORIALI, TOMO II. 14