DOilÉ : FRANCESCO DANDOLO. 43 250. — (1332), Aprile 30. — c. 107 (113) t.° — Annotazione come al n. 271 per Benadussio pittore del fu Marchesino da Marega (?) nel padovano. 251. — 1332, ind. XV, Maggio 4. — c. 107 (113). — Annotazione simile al n. 190 per Benvenuto fustagnaio da S. Severino del fu Giacomo. 252. — 1332, Maggio 11. — c. 75 (81). — Risposta data in iscritto a Filippo re di Francia da Giovanni Bellegno e Biagio Zeno oratori veneti. Venezia poiie le seguenti condizioni alla sua partecipazione all’ impresa di Terrasanta : consenso della S. Sede ; pacificazione dei cristiani ; forze sufficienti per un buon esito e per la conservazione dei frutti — calcolate a 20000 cavalieri e 50000 pedoni combattenti — ; macchine e materiali da guerra ; spedizione immediata di 20 a 30 galee nelle acque d’ Oriente per impedire la navigazione ai turchi ; provvedimenti maturi per 1’ approvigionamento della spedizione, realizzabili nel regno di Napoli, in Sicilia, in Romania, in Candia e sul Mar nero; Venezia darà navi pel trasporto di 5000 cavalli e di 10000 fanti con bagagli e viveri per un anno ; intervenendo all’ impresa il re, essa darà 4000 marinai per sei mesi ; gli oratori indicheranno a voce il luogo di sbarco (v. n. 235 e 312). 253. — (1332?), Giugno 10. — c. 93 (99). — Stefano re di Servia risponde a requisitoria del doge contro Demetrio Suman suddito regio, che aveva derubato il veneziano Nicolò Briosso : essere il reo latitante e ribelle ; appena potrà averlo nelle mani sarà fatta giustizia ed indennizzato il veneziano. V. Liubió, op. cit., I, 410; e Monumenta Hungariae hist., Ada extera, I, 291. 254. — 1332, Giugno 20. — c. 75 (81) t.° — Agi Sulirnan Taibi di Tauris, per mezzo di Avaco Calimacino interprete, dichiara al doge ed ai consiglieri d’esser contento che dalla somma di 4000 bisanti concessigli da Venezia per risarcimento di danni, siano compensate le perdite patite in Larzeron (1) da Giovanni di Andrea e Giovanni di Nicolò ambi Sanuto (v. n. 255). (1) Comunemente si traduce Erzerum, ma Heyd (Colonie comm. degli it. in Oriente, vers. it., t. II, &1) inclina a ritenerlo una parte della città di Trebisonda. 255. — 1332, Giugno 20. — c. 75 (81) t.° — Dichiarazione (in dialetto), nella quale Agi Suliman Taibi assente, che sul dazio di 4 bisanti per soma che la Signoria veneta gli aveva concesso di esigere fino alla somma di bisanti 40000 (sic) su tutte le merci esportate ed importate da veneziani in Tauris, i due Sanuto nominati nel precedente possano riscuotere 3 aspri per soma fino all’ importo di bisanti 4000, ammontare del danno patito da essi e da Nicolò Giustiniani in Erzerum (Arzeron) (v. n. 254). 256. — s. d., (1332, Giugno (1). — c. 72 (78) t.° — Il doge risponde a Iacopo Riccio da Portomaurizio di Ventimiglia, procuratore di Lucca (Luchetto) Grimaldi, erede ab intestato di Manuele Grimaldi, e a Tomaso de’ Lomellini ambi genovesi.