DOGE: GIOVANNI DELFINO. 281 Dato nel palazzo ducale di Venezia. Segue nota che lo stesso giorno ebbe egual privilegio Ognibene medico del re di Cipro. 24. — 1358, ind. XI, Giugno 29. — c. 3. — Giovanni Tisolini di Portogruaro, vicario in Belluno di Nicolò patriarca d’Aquileia, vicario imperiale in Feltre e Belluno, fa noto a tutti i mercanti di Venezia, Germania, Friuli, Treviso e Lombardia, esser libero ed assicurato il transito pel Bellunese verso il pagamento dei soliti dazi. Data a Belluno. 25. — (1358), ind. XI, Giugno 30. — c. 9. — Daniele Cocco console veneto in Bruges alla Signoria. Accusa ducali che ne accompagnavano altre pel re d’Inghilterra, pel conte di Fiandra e pei borgomastri di Bruges. Il conte, ricevute le sue, rilasciò tosto il privilegio di franchigia a favore dei veneziani (v. n 17). I borgomastri predetti chiesero di vedere le franchigie antiche, e non potendole avere il console, compilato un elenco di quelle che i suoi nazionali godevano per consuetudine, chiese : Che le galee venète possano entrare e sortire liberamente dall’ Ecluse ; che il capitano di esse abbia nell’ Ecluse giurisdizione sugli equipaggi pei debiti e delitti non portanti pena di sangue; che gli equipaggi possano vendere le loro mercanzie ; che nelle vendite, nei primi tre mesi dall’ approdo, si usi il peso veneto ; che i veneziani non siano arrestati per debiti se non dopo la sentenza ; che durante la dimora delle galee i veneziani possano vendere e comprare liberamente, e non possano rivendere dopo la partenza di quelle ; che le cose sbarcate pel vitto degli equipaggi a terra siano esenti da dazi, etc. A ciò i borgomastri fecero delle eccezioni, e finalmente rilasciarono il privilegio voluto, che invia al doge. Data a Bruges 26. — 1358, ind. XI, Luglio 11. — c. 5. — Annotazione, che fu rilasciato privilegio di cittadinanza per dimora di 18 anni a Luca del fu Corrado tedesco. 27. — 1358, ind. XI, Luglio 13. — c. 5 t.° — Almerico Cati cantore della chiesa di S. Martino di Tours, tesoriere papale in Italia, confessa di aver ricevuto da Stefano Ciera procuratore del doge 20,000 fiorini d' oro, pagatigli in forza di convenzione stipulata in Avignone da Reginaldo vescovo di Lisbona tesoriere e Stefano arcivescovo di Tolosa camerlengo papali, con Napoleone de’ Pontiroii procuratore del comune di Venezia. Fatto nel palazzo pubblico di Cesena. — Testimoni Egidio di Oulches canonico di Soissons, Nicolò Verde vicario nella chiesa di S. Bartolameo, Bertuccio Stella e Nicolò Ciera, tutti tre di Venezia. — Atti Brizio de Cavi di Sergy diocesi di Soissons, scrivano del Cati e notaio apostolico ed imperiale (v. n. 30). 28. — 1358, Luglio 14. — c. 5. — Annotazione simile al n. 26 per Marco figlio di Enrico di Monaco di Baviera sensale nel fondaco dei tedeschi. COMMEMORI ALI. TOMO II. 36