46 Commemorali, libro ili. 266. — 1332, ind. I, Settembre 10 e 13. — e. 77 (83) t.° — Annotazione che fu rilasciato privilegio di cittadinanza simile al riferito sotto il n. 158 ad Azzone Visconti di Milano e figli; e che il 13 Ardigino Villano e Leone di Dugnano giurisperiti milanesi procuratori del Visconti (procura in atti di Giovanni di Filippo da Noseggia) prestarono il relativo giuramento nelle mani del doge. 267. — 1332, Settembre 15. — c. 80 (86) t.° — Lettera come il n. 245. Il Mo-rosini accusa al Cocco ricevimento di 2000 ducati d’oro, che dice non bastanti a pagare gli acquisti di vino già fatti; lamenta di non potersi procacciar danari. Annunzia 1’ arrivò in Candia di nave dei da Porto noleggiata dal Cocco ; dà notizie sul commercio dei vini, nominando Beltrame Redondo di Candia. Data in Candia (v. n. 279). 268. — 1332, Settembre 16. — c. 79 (85) t.° — Lettera come la precedente. Il Morosini accusa ricevuta di ducati 2200 d’ oro, di tre balle di panni e d’ altro, inviatigli dal Cocco sulle galee di Cipro ; non può imbottare il vino per la mancanza di candela da conzar botte. Assicura del proprio zelo per gli affari affidatigli; dice d’ aver caricato sopra una tarida di casa da Porto 70 migliaia di varie derrate ; la farà partire pel 20. Data in Candia (v. n. 279). 269. — 1332, Ottobre 1. — c. 79 (85) t.° — Lettera come il n. 267. Il Morosini usa contrassegnare i vini che acquista per riconoscere la provenienza dei migliori; comprerà sempre di preferenza quelli del Cocco; invia distinta di vini spediti a quest’ ultimo colla marca apposta alle botti ; chiede partecipazione del ricevimento; aggiunge nota di merci spedite in Maiorca. Data in Candia (v. n. 279). 270. — 1332, ind. I, Ottobre 10. — c. 84 (90) t.° — Verbale di dichiarazione fatta dal veneziano Marino de’ Nobili davanti a Giovanni Pedilepori giudice in Siracusa per Pietro II re di Sicilia. Narra come partito da Famagosta per Venezia con un suo naviglio carico di merci affidategli da Bartolameo Ciriolo agente in Cipro di Giovanni Querini, di Bartolameo e Marco Moro e della casa Bembo, fu assalito nelle acque di Candia da due galee e due cocche comandate da Pietro Torna-mira e Guglielmo de Moriso (sic) ambi di Maiorca, sotto pretesto che le predette merci, che descrive, fossero di genovesi. Soggiunge come sia stato obbligato, e in mare e in Siracusa, con torture, a dichiarare appartenere il suo carico a genovesi ; ma ora, lasciato libero, protesta spettare il medesimo ai mentovati veneziani ; essere nulli i documenti strappatigli colla forza, e voler salvi i diritti dei danneggiati. Nel documento è nominato Marco de Suro di Venezia scrivano del Nobili. Fatto in Siracusa. — Testimoni : Francesco Manchino giudice in detta città, Francesco Campisano console veneto ivi, Nicolò de Odirina notaio, Gabriele di Stra-dalieno e Antonio Bozulano. — Atti Senatore de Cambris regio notaio in Siracusa (v. n. 283).