198 COMMÈMORIALI, LIBRÒ IV. rappresaglia promessegli contro i veneziani. Il re, non potendo, ritener valide le ragioni dell’ ambasciatore veneto Giovanni Gradenigo, in considerazione della sua amicizia, prolunga d’ altri nove mesi il termine a concedere le dette patenti, scorsi i quali senza che siano prodotte da Venezia più valide giustificazioni, dovrà venire alla mentovata concessione. Voglia il doge provvedere. Data a Barcellona. 410. — 1352, Febbraio 19. — c. 215 (220) t.° — Pietro IV re d’ Aragona dà facoltà ad Antonio vescovo di Maiorca di esigere dai rappresentanti il comune di Venezia in Avignone 32,000 fiorini d’ oro di Firenze, dovutigli per 1’ armamento di 12 galee secondo i trattati. Data a Barcellona. — Testimoni : Bernardo de Capreria, Bernardo de Ulzinelli dottor di leggi regio tesoriere. — Atti Ferrario de Maguerola scrivano regio (v. n. 423). 411. — 1352, Febbraio 25. — c. 200 (205). —* Raffaino de’ Caresini scrivano ducale dichiara di aver cancellata la malleveria n. 406, essendo stata presentata da Iacopo del fu Bacciameo Zaparoni messo del comune di Pisa la ratifica n. 407. 412. — 1352, ind. V, Marzo 1. — c. 202 (207). — Francesco Iterii dell’ Al— vergna, francese, ambasciatore e procuratore di Giovanni Cantacuzeno imperatore di Costantinopoli, dichiara d’ avere ricevuto dai camerlenghi del comune di Venezia, per conto proprio e del suo mandante, 100 ducati d’ oro, che promette restituire effettivamente, o far iscontare sulla somma dovuta da Venezia all’ imperatore in forza dell’ alleanza riferita al n. 402. Fatto nella cancelleria ducale di Venezia. — Atti Raffaino de’ Caresini. — Testimoni : Andrea da Cavarzere, Amedeo de’ Buonguadagni e Francesco di Frega-nesco. 413. — 1352* ind. VI (sic), Marzo 21. — c. 208 (213) t.° — Antonio vescovo di Maiorca dichiara di avere ricevuto, per conto di Francesco Bianco (Albi) frate del convento di S. Benedetto di Breda, da Francesco Morosini (v. n. 393) fior. 170 a saldo di debito cambiario contratto da Giovanni Gradenigo ambasciatore veneto in Aràgona. Fatto in Avignone nella libreria del cardinale d’ Albi. — Testimoni : Pietro de Villa del fu Gualdo di Maiorca, prete Pietro Ferrari e Giovanni de Gada ambi di Gerona. — Atti Iacopo del fu Uguccione de’ Marcoaldi da Varignana nel bolognese (v. n. 416); 414. — 1352, ind. V, Marzo 29. — c. 202 (207) t.° — Brano di sindicato con cui è data facoltà a Nicolò Volpe di stipulare in nome del comune di Venezia il contratto n. 415. — Testimoni : Benintendi de’ Ravignani vice cancelliere grande e due scrivani ducali. V. Liubió, op. cit., Ili, 223.