DOGE: ANDREA DANDOLO. loi nardo Leonardi, Angelo del fu Marco Gradenigo, Marco Zaparino, Damiano Balbi, Marino Michele, Giannino del fu mastro Pietro da Padova, Ermolao pievano di S. Marziale, Giorgio da Molino, Giannino de’ Desmanini, Carlo Zeno, Moretto Fosca-rini, Francesco Filiaro, Stefano del fu Andreasio Morosini. 232. — 1348, (Luglio 9). — c. 118 (114-122). — Lodovico re d’ Ungheria e di Napoli crea suoi procuratori e plenipotenziari, per negoziare col comune di Venezia qualsiasi trattato di pace, alleanza ecc., Nicolò vescovo di Nitria e Giovanni figlio di Alessandria conte Chengradiense castellano di Szeghedino, ambi suoi consiglieri (v. n. 235). Data in Buda, il terzo giorno dopo 1’ ottava de’ SS. Pietro e Polo. V. Liubió, op. cit., Ili, 87. Mon. Hung. hist. a. e., II, 303 233. — 1348, ind. I, Luglio 20. — c. 117 (113-121) t.° — Commissione con cui il doge, partecipando a Leonardo della Fornace la sua elezione a priore dell’ ospizio della Cà di Dio, in luogo del morto Eleuterio, gli prescrive i doveri che avrà a compiere, relativi specialmente alla buona amministrazione del luogo. Data nel palazzo ducale di Venezia. 234. — 1348, ind. I, Agosto 3. ■— c. 118 (114-122). — Ducale che annuncia essere stati creati procuratori del comune di Venezia: Nicolò Volpe, Giovanni Sanu-to, Pangrazio Giustiniani, Stefano Bellegno e Bainieri da Mosto, con facoltà di stipulare coi plenipotenziari di Lodovico re d’Ungheria e di Napoli qualsiasi trattato per terminare le questioni vertenti fra quel sovrano e il detto comune. Data nel palazzo ducale di Venezia (v. n. 232 e 235). V. Monum. Hung. hist. acta extera, II, 307. 235. — 1348, ind. I, Agosto 5. — c. 118 (114-122) t.°— Convenzione conchiusa fra i procuratori del comune di Venezia (v. n. 234) e quelli del re d’ Ungheria (v. n. 232). Sarà tregua fra le parti per otto anni, duranti i quali i rispettivi sudditi potranno con tutta sicurezza andare e venire negli stati dei contraenti senza danni od ingiurie. Nella presente è compreso Paolo conte di Glissa, Almissa e Scardona. Il re coi suoi baroni, il doge con venti principali veneziani giureranno la presente prima del prossimo 4 Ottobre, dal qual giorno comincierà la tregua, che sarà nulla se una delle parti rifiuterà il giuramento (v. n. 236). Fatta in Venezia, neil’ abitazione dei plenipotenziari ungheresi a S. Marco. — Testimoni : Baffaino de’ Caresini, Luca del fu Nicolò de Mezzo, Giannino del fu Matteo Amizo, Marco di Bertuccio de Bora, Stefano del fu Dimitri e Cosma del fu Lorenzo ambi ungheresi. — Atti Gian Cristiano de’ Comassini (o Tomasini) notaio imperiale e scrivano dei plenipotenziari ungheresi. V. Liubió, op. cit.., Ili, 96. 236. — 1348, Agosto 5. — c. 119 (123) t.° — Secondo esemplare del docu- COiMMEMOBIALI, TOMO II.