124 COMMEMORIATE, LIBRO IV. Rumor stipendiano, morto intestato in S. Lorenzo, conservandole coi conti di quel defunto. Dato nel palazzo ducale (v. n. 135). 51. — (1343), Giugno 18. — c. 15 (12) t.° — Bartolameo (Frangipani) conte di Veglia, rispondendo a lettere del doge, scrive d’aver mandati sull’istante i dispacci di Venezia al re d’Ungheria con un uomo del conte d’Arbe Andrea Michele ; d’aver saputo dal vescovo di Melfi il viaggio della regina Giovanna per Vicegrado e Buda, e ch’essa arriverebbe domenica ventura a Zagabria. Darà ulteriori avvisi al ritorno dei messi. Prega gli si presti la galea di Cherso per accogliere la detta sovrana ed onorarla nel suo passaggio, impegnandosi a compensare i danni che quel legno avesse a patire. V. Monumenta Hungariae historica. Acta extern, II. lo. 52. — 1343, ind. XI, Agosto 1. — c. 12 (9) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna rilasciato ad Enrico patriarca di Costantinopoli. Con bolla d’oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 53. — 1343, Agosto 8. — c. 24 (21). — Bolla piccola di papa Clemente VI al doge. Bispondendo a lettere ducali relative alla bolla riferita al n. 18, colle quali era offerto il concorso di Venezia a formare la quarta parte dell’armata contro i turchi, il pontefice annunzia: essere stato pattuito fra lui, Ugo re di Cipro e il gran maestro di Rodi che una flotta di 20 galee si trovi pel prossimo Ognissanti a Negroponte ; Venezia avrebbe a fornirne cinque, ma, visti i vantaggi dell’ impresa, è invitata a darne sei, non contando quella che dovrebbero apprestare gli abitanti di Negroponte. Ingiunge che i predetti legni sieno al luogo destinato nel giorno predetto, con quelli degli altri collegati che si armano in Genova (v. n. 66). Data a Villeneuve les Avignons, a. 2 del pontificato ( VI tel. Aug.). V. Lììnig, Cud. It. Dipi., IV, 1639; e Raynaldus, Ann. eccl., VI, 310. 54. — (1343), Agosto 18. — c. 22 (19). — Mastino della Scala signore di Verona al doge. Acconsente che il denaro deposto in Venezia per conto del comune di Vicenza sia consegnato a Domenico da Belluno suo famigliare. Dato a Verona (v. n. 55). 55. — 1343, ind. XI, Agosto 21. — c. 22 (19). — Domenico da Belluno (v. n. 54) dichiara d’aver ricevuto, col consenso del doge e di Mastino della Scala, ducati d’oro 142 e soldi 55 dTargento, già deposti nel banco di Nicolò dell’Angelo (lansol) da un commissario del comune di Vicenza, in seguito a lite vertente fra i vicentini Morando de’ Cagneti, Iacopino a Shiva, Francesco Brugnolo, e gli eredi di Novello da Ganzera. 56. — 1343, ind. XI, Agosto 21. — c. 26 (23). -— Giovanni Paleologo,-imperatore di Costantinopoli, confessa di aver ricevuto da Giovanni Gradenigo bailo ve-