DOGE: FRANCESCO DANDOLO. 71 405. — 1337, Ottobre 12. — c. 171 (177). — Istrumento d’investitura feudale fatta, dopo 1’ estinzione della casa da Camino, da Francesco vescovo di Ceneda a favore di Marco Morosini, Marco Giustiniani e Giustiniano Giustiniani procuratori di S: Marco e dei loro successori, dei castelli di Serravalle, Valmareno, Forme-niga, Rigenzolo, Fregona, Cordignano, Cavolana e Solighetto, con tutti gli altri già goduti nel vescovado da Rizzardo e Novello figli di Guecellone da Camino e loro predecessori conti di Ceneda, coi fiumi Piave e Livenza, con giurisdizione di mero e misto impero su quei castelli e sui loro territori, e con tutte le facoltà e diritti già spettanti ai da Camino ed al vescovo. Ciò in riconoscimento dell’ aiuto dato da Venezia a quel prelato nel riacquisto dei beni della sua mensa. Resta però devoluta alla chiesa di Ceneda la metà delle rendite dei detti luoghi, e si avverte che la rocca di S. Martino di Ceneda e la corte di Castelnuovo (enti non feudali) restano di esclusiva proprietà della mensa vescovile, e che la presente investitura non dà diritto di trasmissione. V. Verci, op. cit., XI, 96. 406. — 1337, ind. VI, Ottobre 17. — c. 147 (153) t.° — Annotazione simile al n. 402 per Guglielmo di Bonaccorso da Firenze. 407. — 1337, ind. VI, Ottobre 22. — c. 147 (153) t.° — Annotazione simile al n. 403 per Giovanni Orio dall’ Austria. 408. — 1337, ind. VI, Ottobre 24. — Annotazione simile al n. 403 per Guido Paruta del fu mastro Villano da Lucca lavoratore di seta. 409. — 1337, Dicembre 8. — c. 147 (153) t.° — Annotazione simile al n. 401 pes Arnaldo a griseis (venditore di panni bigi). 410. — 1337, ind. VI, Gennaio 10 (m. v.). — c. 144 (150). — Privilegio di cittadinanza concesso a Giovanni del Poggio (de Podio) da Brescia figlio di Gerardo, figlio di Pietro, figlio di Iacopo, in seguito a provata cittadinanza de’suoi maggiori. Data nel palazzo ducale di Venezia. 411. — 1337, Gennaio 10 (m. v.). — c. 147 (153) t.° — Tre annotazioni simili al n. 403 per Pasquale del fu Guglielmo da Padova, per Leone, Gabrino, Francesco e Rinaldo figli del fu Bartolameo Pazo da Milano, e per Girardello Pizini del fu Pizino da Lucca. 412. — (1338), Gennaio 26. — c. 144 (150) t.° — Lodovico V imperatore dei romani al doge. Partecipa d’ avere pronunziato sentenza arbitramentale, colla quale il comune di Venezia è condannato a pagare 984 fiorini d’oro di Firenze a Federico Rabenscopf ed a’ suoi figli per compenso di danni (v. n 398 e 413). Data in Ulma, a. 24 del regno, 11 dell’ impero.