78 COMMEMORIALI, LIBRO III. aggerum, aquarum et paludum ecc.). Si riparerà il terrapieno esistente a sostegno delle acque dolci ; se ne farà un nuovo sul territorio trivigiano (in continuazione di quello esistente sul veneto) lungo la sponda del Bottenigo. Compiutolo, si chiudano le bocche di Rivo Vitale, di Visignon e di Tergola, lasciando aperta quella di Vol-padego. — I savi erano : Andrea Bondumiero, Giovanni Morosini, Marco Giustiniani, Genesio Muazzo, Pancrazio Cappello, Pietro Civrano, Pietro Pisani, Simone Dandolo, Pietro Bragadino, Bertuccio Grimani, Giovanni Contarmi e Stefano Bei-legno. V. Zendkini, Memorie storiche ecc. delle lagune di Venezia, I, 30. 450. — 1339, Settembre 12. — c. 156 (162) t.° — Parte presa come al. n 419. Molte roste di molini e d’ altri edifizì impediscono il libero transito nella tagliata. Si ordina perciò che niuna rosta ecceda i 6 piedi in lunghezza, nè i molini occupino spazio maggiore dell’ attuale. Le roste erette dietro i molini e verso il canneto, siano abbattute. Ciò sia fatto entro un mese. Il senato e la quarantia comminano multa di lire 100 di piccoli ai trasgressori. 451. — 1339, ind. Vili, Settembre 25. — c. 157 (163). — Ambasciatori di Giovanni di Boemia duca di Carintia chiedono al doge: che Venezia conchiuda con quel principe una convenzione per guarentirsi vicendevolmente il possesso dei territori acquistati di fresco, ed impedire ogni moto di rivolta ; che la stessa interponga i suoi uffizi presso Gerardo e Rizzardo da Camino onde restituiscano al duca il castello di Zumelle a lui spettante, perchè posto nel vescovado di Feltre ; che faccia sgombrare da Casamatta i due bellunesi Odone e Bongrado fratelli de Colcello (da Colzello), che molestavano i sudditi ducali transitanti per la strada fra Serravalle ed Alpago ; che permetta a quelli di Feltre e Relluno soggetti al duca 1’ esportazione dal territorio veneziano dei grani loro necessari ; che Treviso apra alle genti ducali il canale navigabile da essa citta a Feltre; che si venga a componimento della lite vertente fra il comune di Belluno e gli eredi del veneziano Giovanni di Armano per causa di crediti di costui verso Antonio de Luxia (Lusa) di Feltre. 452. — 1339, Settembre 25. — c. 157 (263) t.° — Risposta del doge alla precedente. Venezia ordinerà ai propri rettori di non favorire sediziosi negli stati del duca. Zumelle spetta ai da Camino per trattati conclusi da Venezia con Carlo di Boemia e col duca stesso ; ordinerà ai da Colzello di non molestare i sudditi del duca ; egli potrà far passare grani per lo stato veneto, non comprarvene ; saranno dati ordini al podestà di Treviso circa il canale navigabile e perchè favorisca in ogni cosa i sudditi del duca. In quanto alla lite dell’ Armano, i più gravi giudici di Venezia gli aggiudicarono un bosco nel bellunese; ma non avendo Belluno voluto eseguire la sentenza, fu interdetto ai suoi cittadini l’ingresso in Venezia con merci. Costoro chiesero la revoca di tal decreto e diedero cauzione di non molestar più i veneziani ; faccia il duca che mantengano le promesse e non avranno più a lagnarsi. 453. — 1339, Settembre. — c. 155 (161). — Consulto di Pietro de’ Quartarii.