doge; bartolameo gradenigo. 117 12. — 1342, Maggio 21. — c. 4 (1). — Bolla piccola di Clemente VI papa al doge ed al comune di Venezia. Partecipa la sua elezione ed assunzione al pontificato dopo la morte di Benedetto XII. Data in Avignone, a. 1. del pontificato (XII hai. Jun.). V. Raynai.duS, Ann. eccl., VI, 192, coll’indirizzo al re di Francia. 13. — 1342, Giugno 20. — c. 7 (4). — Parte del Senato che dichiara nulla e contraria alle leggi la sentenza riferita al n. 4, ordina l’arresto di Marinuccia Natale, e che siano uditi e resa giustizia a coloro che vantassero diritti sopra i beni in detta sentenza nominati. 14. — 1342, Agosto 28. — c. 7 (4) t.° — Contratto stipulato con Alessio Cor-naro ambasciatore dei feudatari di Candia, col quale Marco de Bora si obbliga a condurre in quell’ isola 27 cavalli verso il prestito di 2000 perperi per due anni, stando mallevadore per esso Nicolò del fu Pietro Cornaro (v. n. 15). Fatto in Venezia. — Testimoni: il cancellier grande, ed i notai ducali Andrea da Cavarzere, Iacobello Veniero ed Amadeo. 15. — s. d., (1342, Agosto). — c. 7 (4) t.° — Proclama (in dialetto) contenente le condizioni alle quali Alessio Cornaro accorda il trasporto di cavalli in Candia, in compenso del quale si concede dallo Stato un prestito di 2000 perperi per due anni (v. n. 14). 16. — 1342, ind. XI, Settembre 28. — c. 5 (2). — Annotazione del luogo ove furono riposti nella cancelleria ducale i tre quaderni contenenti le restituzioni fatti; ai veronesi, padovani e vicentini giusta il trattato di pace. 17. — (1342), ind. X (sic), Ottobre 28. — c. 7 (4) t.° — Lettera colla quale Matteo Rosso meriga di Bibano partecipa a Meneghello cancelliere del podestà di Treviso, che Giovanni gastaldo di Cavolana intimò, in nome del patriarca d’Aqui-leia, agli uomini di Cavolana e Bibano di negare obbedienza a Venezia e ai rettori di Treviso, onde gran parte di quegli abitanti emigrò. Soggiunge che il detto gastaldo occupò con armati le mentovate terre, e chiede provvedimenti. Data a Bibano (v. n. 565 del libro III e n. 31). 18. — 1342, Novembre 2. — c. 9 (6). — Bolla piccola di papa Clemente VI al doge e al comune di Venezia. Esposti i danni recati dai turchi ai cristiani e agli stessi veneziani in Oriente, partecipa di aver combinato col re di Cipro e coi priori e maestri della religione di Rodi, per mezzo di Enrico patriarca di Costantinopoli latore della presente, una spedizione contro quegli infedeli ; chiede il concorso di Venezia, ed accredita perciò Guglielmo (Curti) cardinale prete dei SS. Quattro Coronati, quale legato apostolico presso il doge e presso Roberto re di Napoli (v. n. 22)- Data in Avignone, a. 1 del pontificato (IV non. Nov.).