288 COMMEMORIALI, LIBRO VI. concesso da Berdibeg kan dei Tartari agli ambasciatori veneti Giovanni Qtierini e Francesco Buono. Fa sapere ai signori delle lumina, centenera e desene, a tutti i sudditi di Molgobogabei, e agli ufficiali e popoli dell’ impero d’ aver confermato ai veneziani le concessioni già fatte da Gianibeg di terreni alla Tana. Determina i dazi che pagheranno pel commercio, la giurisdizione del console, i diritti sulle cose ricuperate dai naufragi. Ordina inoltre che i genovesi trattino i veneziani amichevolmente. — La richiesta dei veneziani fu presentata da Asambei, Molgalogabei, Sarabei, Iagaldai e Tolobei signori tartari. Fatta in Lordo in Aceuba (Ak Sarai) il giorno 8 della luna del mese di Sciual anno 759. — Scritto da Sabadin Catip. V. Hammer, G-eschichte der goldenen Horde, 519. 61. — (1358), Settembre 26. — c. 80 (81) t.° — Berdibeg (kan dei tartari) a Cotlug Timur (in dialetto). I suoi sudditi Condomelik, Iouannes, Stefanos e Ayinedin Ysof furono spogliati da flotta veneta mentre venivano di Costantinopoli, ed altro tartaro, Bassimat, fu danneggiato nel venir da Cipro. Andate a vuoto le pratiche per risarcimento iniziate da Ramadam già signore di Solgat, il kan ordina a Cotlug ed a Sichebei di chiamare il console dei veneziani alla Tana e di fare che i danni sieno compensati. Le petizioni dei danneggiati furono presentate da Molgabogabei, Cotlug Timur, Timuros, Coragan e Choza Zuch baroni tartari. — Con bolla d’oro. — Scritto da Sabadino scrivano. — Dato 1’ anno 759, mese 8, giorno 10 della luna (v. n. 64). , 1 62. — 1358, ind. XII, Settembre 27. — c. 21. — Gasparolo Verubio da Milano crea suo procuratore generale Giovannolo da Vimercate (v. n. 82 e 84). Fatto nel Broletto nuovo di Milano. — Testimoni: Antonio del fu Martino de Corneno, Antonio del fu Balzaro Staridi (o Scaridi) notai, Ambrogio del fu Arasimo di Noseggia, Martino del fu Nicolò Sirono, Andriolo del fu Iacopo Crismali. — Atti Perolo di Antignate not. imp. a Milano. 63. — 1358, Settembre 28. —< c. 21 t.° — Pietro 41V re d’ Aragona al doge. Michele de Montesono, procuratore di Giacinta moglie di Guglielmo Albesa, di Berengario e Guglielmo Sunxerii, di Pietro de’ Termini, di Pietro, Giovanni ed Antonio Lungai, di Guglielmo Reieg, Bonanato Malleneti, Guglielmo Vacca, Pietro e Bartolaineo Albesa, Giovanni Daliaga, Berengario Galloni, Antonio Arquimbau e Simone Canals, tutti di Maiorca, querelossi che tre galee venete comandate da Nicolò Giustiniani assalirono una galeotta di cui que’ sudditi erano armatori, comandata da Bartolameo Albesa, mentre viaggiava da Saragosa di Sicilia verso il Golfo del Carbo in Romania ; ne uccisero e ferirono i marinai ; la spogliarono di merci e schiavi, e l’incendiarono presso Chiarenza conculcando le insegne reali. 11 bali di Maiorca, per ordine regio, constatò giudizialmente il fatto, e quella curia sentenziò Venezia debitrice ai detti danneggiati, per compensi, di lire 8114, s. 9, d. 4 di Maiorca, 2046 1/2 fiorini d’ oro di Firenze, lire 42 di al fon sini piccoli, 1. 117 d’alfonsini d’ argento e 420 carlini d’ argento colle spese ed interessi di 200 reali d’oro di Ma-