DEL LIBRO QUARTO DEI COMMEMORI ALI ( MCCCII-MCCCLXIII) REGESTI. 1. — 1302, ind. XV, Aprile 13. — c. 170 (175). — Articolo del capitolare dei signori di notte. Tutti quelli che saranno trovati vagar con armi di nottetempo, quando non sia per servizio publico, siano condannati all’ ammenda e denunziati al doge, che udirà le scuse degli accusati e li giudicherà (v. n. 344). 2. — 1328, ind. XI, Aprile 22. — c. 75 (72-79) t.° — In seguito al fallimento delle società dei Pilestri e degli Scali di Firenze, Toldo Valori e Naldo di Naldo de’ Cerchi, inviati a Venezia da quel comune e da Benedetto di Zaccaria da Civitavecchia, vicario ivi di Carlo duca di Calabria figlio di Roberto re di Napoli (procura in atti di Graziolo del fu Corrado notaio), d’ accordo con Iacopo Giorgio, Marino Foscarini e Nicolò Morosini, delegati dalla veneta Signoria, stabilirono che ai creditori veneziani degli Scali si darebbero s. 8 e d. 10 per lira, ed a quelli dei Pilestri s. 9 e d. 6. In seguito a ciò i suddetti inviati promisero, in nome dei loro mandanti, a Nicolò di Marsilio procuratore del comune di Venezia di pagare i debiti dei falliti verso veneziani nella misura predetta, o maggiore se risultassero ulteriori dividendi, a patto che i beni sequestrati in Venezia alle dette società si fondino nel-1’ attivo totale. Il medesimo procuratore fa quindi piena quitanza ai fiorentini, ai quali dichiara libero il venire a Venezia a trafficare. I forestieri creditori delle società per affari fatti in Venezia sono ammessi a godere il beneficio del presente. Fatto nella chiesa di S. Nicolò del palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Giovanni di Marchesino scriv. due., Giovanni Boza da Chioggia, Matteo del fu Veri (o Neri), Lotto di Nicolò e Marignano di Francesco, tutti e tre da Firenze, Agostino di Giovanni dai Consoli, Francesco di Benincasa de’ Gecii. — Atti Marino Benedetto not. imp. e scriv. due. (v. Libro II, n. 461). COMMEMORI ALI, TOMO II. 15