192 COMMEMORIALI, LIBRO IV. 383. — (1351 ?), Giugno 15. — c. 205 (210). — Iacopino e Francesco da Carrara signori di Padova avvisano d’ avere ricevuto per mezzo del loro famigliare Francesco Leoni il danaro da essi già prestato al comune di Venezia. Data a Padova. 384. — (1351), Luglio 6. — c. 184 (189) t.° — Bolla piccola di papa Clemente VI al doge. Gli duole non siano riusciti i suoi sforzi per pacificare Genova con Venezia. Accredita presso la signoria il vescovo di Capodistria, all’oggetto di ricondurre la pace, alla quale vivamente esorta (v. n. 351 e 400). Data in Avignone, anno 10 del pontificato (II non. lui.). 385. — 1351, ind. IV, Luglio 12. — c. 190 (195). — Verbale del giuramento prestato dal doge e dai consiglieri Marco Diedo, Pietro Memmo, Nicolò Veniero, Pietro Trevisano, Marino Soranzo e Iacopo Cocco, per 1’ osservanza del trattato riferito al n. 368, alla presenza degli ambasciatori del re d’ Aragona autorizzati a riceverlo (v. Allegato). Fatto nel palazzo ducale di Venezia, — Testimoni: Benintendi de’Ravignani vice cancelliere grande, Raffaino de’ Caresini e Nicolò de’ Lamberti. — Atti Amedeo de’ Bonguadagni notaio imperiale e scrivano ducale (v. n. 381 e 386). Allegato: 1351, Maggio 28. — Pietro IV re d’ Aragona autorizza Asberto de Gatello della casa regia e Bertrando de Pinos regio scrivano a ricevere dalla veneta Signoria il giuramento surriferito. Data nell’ aula del palazzo reale di Barcellona. — Testimoni : Bernardo de Capraria cavaliere, Lupo de Gurrea camerario maggiore, Bernardo de Ulsinelli regio tesoriere, Berengario de Codinachs mastro razionale. — Atti Matteo di Adriano scrivano e segretario regio. V. Memorial historico cit., pag. 304. 386. — 1351, Luglio 15. — c. 191 (196). — Pietro IV re d’ Aragona a Giovanni di Valente doge e al comune di Genova. Consegnò già a Cristoforo di Paolo cancelliere ed inviato di'esso comune la lettera allegata. Vedendo ora continuare il mal animo dei genovesi e rimasta inefficace la detta lettera, intima a Genova la guerra, dichiarandola sua nemica con tutti i di lei aderenti. Data a Barcellona. Allegato: 1351, Aprile 19. — Il re d’Aragona, rispondendo a lettere del doge e comune suddetti, presentategli dal mentovato oratore, che chiedevano una formale dichiarazione delle sue intenzioni dice : aver sempre voluto la pace ; ma le spedizioni che qui si ricordano, dei genovesi di casa Doria per levare la Sardegna e la Corsica dalle mani degli aragonesi, 1’ aiuto dato da Genova alla Francia per togliergli Maiorca e Mompellieri ; le scorrerie di quei di Monaco protette forse dai genovesi, avevano irritato il suo animo. Aderì nonostante a trattare una pace alla corte papale ; ma mentre a ciò s’ attendeva, Genova favoriva la rivolta d’ Alghero e di Brancaleone Doria sicché le negoziazioni abortivano. Vane riescono le scuse dei genovesi se non risarciscono i danni ; i cavilli messi in campo dai loro oratori