/ 94 COMMEMORIALI, LIBRO III. andranno personalmente contro i propri nemici, non però fuori-di Schiavonia. La presente, giurata dalle parti, sarà ratificata da Venezia, la quale potrà modificarla. Atti Angelo notaio (v. n. 534). V. Liumó, op. cit., II, 133; e Mon. Hung. ìiist., voi. cit., 413. 536. — 1341, Aprile. — c. 186 (192) t.° — Condizioni della condotta di Giovanni de Cudre detto Bastardo ai servigi di Venezia, con una bandiera di 20 uomini d’ armi a cavallo per la difesa del Paisinatico dell’ Istria. 537. —1341, ind. IX, Maggio 20. — c. 187 (193) t.° — Ulrico di Marburg procuratore come al n. 531, dichiara d’ aver ricevuto da Giovanni Grioni fior. 105 e grossi 6, prodotto della vendita delle cose lasciate dal defunto Giovanni Cirol di Marburg, morto in Rettimo in casa di Enrico mereiaio tedesco. Prega poi il doge di far consegnare al Grioni quattro delle otto ampolle di balsamo che il defunto possedeva in società con Nicolò ungherese, e eh’ erano state trovate nella casa dove il Cirol era morto. Fatto in Venezia nella Cancelleria superiore. — Testimoni gli scrivani ducali Andrea da Cavarzere, Bonincontro Bove, Ponzino Zaniboni e Nicolò Biondo. —■ Atti Stefano di Franchino (v. n. 503). 538. — 1341, Maggio 20. — c. 191 (197). — Simone Boccanegra doge di Genova trasmette al doge di Venezia copia dell’ allegato, e chiede che sia ingiunto ai magistrati veneti di Costantinopoli di ben trattare i genovesi che si rivolgessero ad essi per giustizia, come fin qui usarono coi veneziani i magistrati genovesi di Pera. Data a Genova. Allegato: (1341), Marzo 1. — Vinciguerra podestà de’ genovesi in Romania e Leonardo di Comasca genovese abate del popolo di Pera, al doge di Genova. I magistrati veneti di Costantinopoli usano verso i genovesi un contegno opposto a quello tenuto dai genovesi di Pera verso i veneziani, i quali ne ottengono buon trattamento e pronta giustizia. Il genovese Antonio di Ugolino de Cornilia noleggiò un legno del veneziano Nicolò Doro per trasportar grano in Ancona, Fano o S. Fabiano ; ma, giunti in Chiarenza, essendo il Cornilia passato solo a Brindisi, il Doro vendette nave e carico, nè il genovese potè più averne ragione. Il compratore di quella venne in Costantinopoli, ove il Cornilia la fece sequestrare e sporse querela al bailo veneto il quale gli diede torto. Domandano che il governo di Genova si adoperi per far cessare simile condotta degli ufficiali veneziani, e dichiarano che tratteranno i veneziani come quelli trattano i genovesi. Data a Pera. 539. — (1341), Maggio 22. — c. 192 (198). — Stefano re di (Servia) Bascia, Dioclia, Dalmazia ed Albania al doge. Le cose ricuperate dai naufragi nei regi stati spettano al sovrano per diritto e consuetudine ; per corrispondere però alla fattagli richiesta, domanda che Venezia gl’invii suoi delegati, ai quali egli restituirà le cose salvate da un simile accidente dopo che ne avranno provata la spettanza. Data nella reai corte. V. Liubió, op. cit., II, 111; e Mon. Hung. hist., voi. cit., 409. I