330 COMMEMORALI, LIBRO VI. 326. — (1362), Giugno 25. — c. 137 (138). — Nicolò marchese d’ Este al doge. Uditi al loro ritorno Iacopo Salimbene e Matteo de’ Quercetani da lui già inviati a Venezia, partecipa d’ aver ordinato la ricostruzione d’ una casa in Magna-vacca intorno a cui era stata questione, e chiede che Venezia mandi sul luogo per evitar controversie. Data a Ferrara. 327. — 1362, ind. XV, Giugno 30. — c. 136 (137) t.° — Privilegio, simile al n. 307, rilasciato a Filippo Cini da Firenze. 328. — (1362), Giugno 30. — c. 137 (138) t.° — Nicolò marchese d’ Este al doge. Diede ad Amedeo de’ Buonguadagni, inviatogli, la risposta alle domande fattegli già dall’ anteriore inviato Damiano (de’ Zandegiulii), esser cioè sua intenzione di osservare fedelmente i trattati relativi alla navigazione del Po (v. n. 325 e 333). Data a Ferrara. 329. — 1362, ind. XV, Luglio 3. — c. 138 (139) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna per benemerenze, concesso a Voislao conte e gran procer dell’ imperatore di Schiavonia ed a’ suoi discendenti, avendo il di lui procuratore Paolo Querini prestato il voluto giuramento. — Con bolla d’ oro. Dato nel palazzo ducale di Venezia. Segue nota che simile privilegio, con bolla d’ argento, fu rilasciato ai fratelli Strazimir, Balsa e Giorgio, baroni della Schiavonia marittima (Albania), pei quali prestò giuramento il loro procuratore Andrea Bonzi. V. Liubió, op. cit., IV, 48. 330. — 1362, ind. XV, Luglio 8. — c. 137 (138) t.° — I consiglieri Pietro Morosini, Giovanni Trevisano, Giovanni Gradenigo e Pantaleone Barbo, ed i capi di XL fungenti da consiglieri Nicolò Loredano e Giovanni Barbarigo, in seguito a rimostranze degli avogadori di comune, annullano, come contraria alla procedura e al diritto veneto e come eccedente i poteri dei signori di notte, la termi-nazione allegata. Allegato: s. d., (1362, Luglio). — I signori di notte, Marco Contarmi, Andrea Veniero, Alvise da Molino, Pietro Cornaro, Pietro di Bernardo ed Andrea Gradenigo, con quattro voti affermativi e due negativi, dichiarano doversi presentare al doge Zilio Boldù come reo della morte di certo Bino. 331. — 1362, Luglio 12. — c. 130 (131) t.° — Annotazione come al n. 310 per Martino Sasso da Firenze. 332. — 1362, Luglio 12. — c. 142 (143) t.° — Il comune di Monaco (di Baviera) al doge. Esso comune raccomandò al marchese Mainardo l’inviato veneto Minello da Viterbo, il quale compì felicemente la sua missione (v. n. 337).