DOGE : ANDREA DANDOLO. 157 210.— 1347, ind. XIV, Agosto 1.— c. Ili (108-115). — Quitanza simile alla riferita al n. 191, per la quinta rata pagata da Giovanni Sonaglini da Firenze. Data nel palazzo ducale di Venezia (v. n. 253). 211. — 1347, Agosto 4. — c. Ili (108-115). — Endrigeto di Bongaio vicario imperiale a Belluno, ad istanza del doge, fa sapere a tutti che i negozianti veneti possono andare e venire liberamente in quel territorio, con tutte le loro merci provenienti dalla Germania e da altri luoghi. Data a Belluno (v. n. 212). 212. — 1347, Agosto 4. — c. Ili (108-115). — Fencio da Prato vicario imperiale a Feltre, a Endrigeto di Bongaio vicario imperiale a Belluno. Bispondendo a lettere di quest’ ultimo, loda il provvedimento da lui preso circa i negozianti veneziani (v. n. 211), e dice che anche nel Feltrino è libero e sicuro il transito pei'mer-canti che vengono di Baviera e d’ altrove. — Si dichiara eh’ è ommesso quanto diceva lo scrivente circa Bernardino da Camino. Data a Feltre. 213. — 1347, Settembre 20. — c. Ili (108-115) t.°— Il doge, citando l’esempio dei suoi predecessori Pietro Gradenigo e Francesco Dandolo, che provvidero di nuovi sacerdoti i primiceri di S. Marco, Marco Paradiso e Costantino Loredano, ordina ai procuratori di S. Marco di pagare al primicerio Giovanni Boniolo lire 8 di gr. all’ anno pel mantenimento di due nuovi mansionari in quella basilica. Data nel palazzo ducale di Venezia. 214. — (1347), Settembre 25. — c. 123 (119-127). — Bolla piccola di papa Clemente VI al doge e al comune di Venezia. Baccomanda si prestino i possibili aiuti a Costantino IV re d’ Armenia, che spedisce oratori a Venezia per ottenerne la mediazione a ricuperare Laiazzo toltogli dal soldano di Babilonia, od almeno per conseguire la pace. Data in Avignone, anno 6 del pontificato ( Vii. hai. Od.). V. Raynai.dus, Ann. eccl., VI, 454. 215. — (1347), Ottobre 29. — c. 114 (111-118) t.° — Bolla piccola di papa Clemente VI al doge. Partecipa di avere eletto a vescovo di Ossero Matteo arcidiacono di Arbe (essendo morto il vescovo Martino), ed invita il doge a riconoscerlo. Data in Avignone, anno 6 del pontificato (IV hai. Nov.). V. Liubió, op. cit., Ili, 107, coiranno 1348. 216. — 1347, ind. I, Dicembre 20. — c. 113 (110-117) t.° — Patente con cui il doge ordina a tutti i rappresentanti veneti di trattare da per tutto come cittadino veneziano Marco di Berengario Samuntada di Barcellona, a favore del quale fu rin-