DOGE: FRANCESCO DANDOLO. 55 Dato nel palazzo ducale di Venezia (v. n. 352). Segue nota che altro simile fu rilasciato a Giovanni del fu Guido di Balduccio de’ Battagli da Rimini. 1334, Maggio 17. — V. 1334, Marzo 13. 327. — 1334, Giugno 4. — c. 116 (121). — Convenzione stipulata da Iacopo re di Maiorca con Marino Zeno inviato e procuratore del comune di Venezia. A compenso dei danni recati da Pietro Tornamira e G. Montesono a Giovanni Querini, Pietro Moro e ad altri veneziani colla cattura narrata al n. 270, e con altra cattura della galea di Pietro Dante, danni valutati dalle autorità di Maiorca 11080 fiorini, il re pagherà a Venezia 8000 fiorini d’ oro in rate semestrali di fior. 1000 a datare dal S. Giovanni p. v. Restituirà inoltre 200 lire di Maiorca che Pietro di Bertrando ivi abitante fu costretto a pagare come fideiussore dei veneziani Pietro Albizo e Giovanni Morosini comandanti una galea carica di sale, sotto pretesto che questi non avessero le loro carte in regola ; e saranno sborsate agli stessi 1. 40 per danno patito nell’ aspettare. Fatta nel regio castello di Perpignano. Allegato: 1333, ind. II, Novembre 4. — Sindicato rilasciato dal doge a Marino Zeno per autorizzarlo ad esigere in nome del comune di Venezia dal re di Maiorca il compenso dei danni dati da regi sudditi a veneziani. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Nicolò Pistorino, Giovanni Vacondio, Bonincontro Bove e Giovanni de’ Gagliardi. — Atti Iacopo di Giovanni not. imp. e scriv. due. (v. n. 284). 328. — 1334, ind. II, Giugno 8. — c. Ili (117) t.° — Annotazione come al n. 63 per Marco spadaio. 329. — 1334, ind. II, Giugno 16. — c. 108 (114). — Annotazione come al n. 281 per Peregino di Ottonello dal Friuli. 330. — 1334, ind. II, Giugno 18. — c. Ili (117) t.° —• Annotazione come al n. 63 per Benvenuto dal trivigiano. 331. — (1334), Luglio 13. — c. 102 (108). — Giovacchino da Molino visdo-mino veneto in Aquileia al doge. Nicolò Belloni di Chioggia gli presentò un breve sul quale non potevasi leggere che la quantità di 325 moggia di sale scritta dal Belloni stesso. Non volendo rilasciare a costui la controlettera, chiede istruzioni. Scrisse in proposito anche ai salinieri di Chioggia. 332. — (1334), Settembre 28. — c. 102 (108). — Ostasio da Polenta signore di Ravenna risponde a requisitoria del doge. Tutti i ravennati furono dispiacenti dell uccisione di Pellegrino Querini perpetrata da Rerardino Berardenghi di quella città. Quantunque il delitto sia stato commesso fuori del territorio ravennate, non