DOGE! FRANCESCO DANDOLO. 77 grossi 5 e piccoli 17 per le spese della guerra contro gli Scaligeri — le quali dovevano essere sostenute per metà da ciascuno dei due comuni — chiede il pagamento del detto importo, dichiarando che se glielo negassero protesterebbe avere Firenze mancato ai propri impegni, avvegnaché Venezia, forte del suo diritto, intenda di essere rimborsata, nè sarà da incolparsi dei danni che potessero derivare a Firenze dal suo rifiuto. Fatto in Firenze nel palazzo dei priori. — Testimoni: Guido Leoni, Maffeo Polani, Rinaldo Pazzi da Milano tutti di Venezia. — Atti Stefano de Franchino scriv. due. e not. imp. (v. n. 444). 443. — 1339, ind. VII, Luglio 20. — c. 468 (174). — Copia del verbale di petizione e protesta riferito al n. 442, ommessivi i nomi dei priori delle arti di Firenze. 444. — 1339, ind. VII, Luglio 20. — c. 168 (174) t,° — I priori delle arti e il gonfaloniere del comune di Firenze nominati al n. 442 rispondono a Francesco Delfino. Non constando che il detto comune sia debitore di Venezia per la guerra contro gli Scaligeri, voglia il Delfino produrre i documenti in appoggio della sua dimanda. In tal caso Firenze aderirà a quanto è di giustizia. L1 inviato veneto presenta il bilancio dei camerlenghi della lega ; ma i priori non lo ritengono sufficiente a provare il credito da lui preteso. Di tutto ciò fu fatto istromento rogato dai notai Antonio Giovanni.....e Loterio Salvi di Firenze (v. n. 555). 445. — (1339), Luglio 24. — c. 150 (156) t.° — Annotazione come al n. 14 per mastro Bonaventura de’ Minervi (o da Minerbe) nipote di mastro Perfiliasio. 446. — (1339), Agosto 7. — c. 150 (156) t.° — Due annotazioni di privilegio di cittadinanza per dimora di 25 anni concesso a Lapo, Paolino, Francesco e Lencio del fu Clarato mercanti da Pistoia; e per dimora di 15 a Bartolameo a caligis del fu Bonaventura da Lucca. 447. — (1339), ind. VIII, Settembre 1. — c. 161 (167). — Filippo Bellegno conte a Ragusi attesta al doge che la tarida nominata S. Maria, la quale doveva salpare per Venezia, e su cui trovavasi Giorgio Garoso abitante a Ragusi, appartiene a Benzi del Buono ivi domiciliato, come apparisce da ¡strumento rogato da Giovanni de’Fini notaio di quel comune. Data a Ragusi. v. Ljubió, op. cit., II, 52. 448. — 1339, ind. VIII, Settembre 2. — c. 150 (156) t.° — Annotazione come al n. 271 per Leonardo del fu Iacopo Vadenote da Este. 449. — 1339, ind. VIII, Settembre 12. — c. 156 (162). — Parte presa da una giunta di dodici savi, eletta a provvedere all’incolumità della laguna (prò facto