262 COMMEMORIALI, LIBRO V. di trattare amichevolmente, e di non permettere che siano offese o molestate cinque galee veneziane che si recano in Fiandra. Dato presso Westminster, a. 31 del re in Inghilterra, 18 in Francia (v. n. 226). V. Brown, Calendar of state papers ecc. I, 10. 228. — (1357), Aprile 30. — c. 106 (105) t.° — Bolla piccola di papa Innocenzo VI al doge e al comune di Venezia. Esposta la sua sollecitudine pei Cristiani d’ Oriente, partecipa il trattato stipulato per sua iniziativa, riferito al n. 225, ed esorta Venezia a ratificarlo e mandarlo ad esecuzione in ciò che la concerne. Data in Avignone, anno 5 del pontificato (II hai. MaiiJ. 229. — 1357, ind. X, Maggio 2. — c. 96 (95) t.° — Il doge coi consigli minore, dei pregadi e dei XL, dà facoltà a Pietro Pisani, Marco Romano e Paolo Lo-redano di stipulare in nome del comune di Venezia una convenzione con Pandono Sarcai e soci, pel risarcimento da costui domandato dei danni recatigli come al n. 139. Fatto nella sala del Maggior consiglio di Venezia. — Testimoni: Benintendi de’ Ravignani cancellier grande, Raffaino de’ Caresini ed Amedeo de’ Buonguada-gni. — Atti come al n. 230 (v. n. 231 e lib. VI,1360, Marzo 26). 230. — 1357, ind. X, Maggio 5. — c. 93 (92) t.° — Convenzione stipulata dai procuratori del comune di Venezia nominati nel precedente con Pandono Sarcai di Conca Marini, distretto di Amalfi, per sè e pei suoi soci Iacopo Cagnate, Giovanni di Cantono e Vitulo Paulillo. Venezia pagherà al Sarcai e soci 10,000 ducati d’ oro in compenso dei danni da essi patiti durante la guerra con Genova. Si stabiliscono i modi del pagamento, fra’ quali la cessione di credito degli ufficiali al frumento di Venezia verso la città di Trani (v. n. 231). È rilasciato al Sarcai quanto sequestrò fino al 14 Marzo in forza di rappresaglie] concessegli dal re di Napoli contro i veneziani. Il medesimo e soci rinunziano alle dette rappresaglie e ad ogni altro compenso ; faranno liberare una nave veneta sequestrata in Napoli a loro richiesta, e restituiranno ciò che sequestrarono dopo il 4 Marzo (v. n. 139 e 209). Fatto nella cappella di S. Nicolò del palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Iacopo Condulmero, Marchesino e Francesco di Marchesino e Antonio Tebaldi, veneziani, Tomaso de Casecanosa de Agerolo notaio e Iacobello della Torre ambi da Napoli. — Atti Paolo de Bernardo notaio imperiale e scrivano ducale. 231. — 1357, ind. X, Maggio 6. — c. 97 (96). — Il doge coi consigli, minore, dei pregadi e dei XL, crea procuratore del comune di Venezia Pandono Sarcai di Conca Marini per esigere dal comune di Trani ducati ducati 1385 l/2 d’ oro, pari a lire 138, soldi 13, grossi 5 di grossi e piccoli 19, dovuti a Venezia per saldo d’una partita di grano (v. n. 230). Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni ed atti come al n. 229. 232. — 1357, ind. X, Maggio 9. — c. 98 (97). — Stefano arcivescovo di To-