102 COMMEMORIALI, LIBRO IH. Allegato : 1342, Maggio 4. — Il predetto vescovo a tutti i suddetti e special-mente a Martino rettore della chiesa di Romano, Pietro di quella di Somuncio (Se-monzo), Domenico di quella di Crespano, Nosadino beneficiato di quella di Val-dobbiadene, al pievano di S. Eulalia e al rettore della chiesa di Leodoli (Liedolo ?). Per impedire che persone non aventi diritto esigano decime a lui devolute sui beni predetti, ordina ai possessori e conduttori di essi di denunciare al suo notaio Ben-civiene detto Cene tutte le possessioni gravate di decime a favore del vescovado ; di pagare al medesimo quelle dell’ anno scorso, e in futuro a chi sarà designato ; e di denunziargli gli esattori abusivi. Dà termine di 10 giorni alla presentazione degli eventuali reclami, e minaccia censure canoniche ai disubbidienti. Data come sopra. 573. — 1342, ind. X, Maggio 29. — c. 211 (218) t.° — Nicolò Dessa de' Mata-fari procuratore del comune di Zara e di Giustiniano Giustiniani ivi conte (procura in atti Mauro de Cosiza), presenta al doge 1’ elezione di Giovanni Sanudo a nuovo conte in quella città. Accettando 1’ eletto, il doge lo conferma. Fatto nella cancelleria del palazzo ducale di Venezia. —* Testimoni: Nicolò Pi-storino cancellier grande, Marco Buono scrivano ducale e Santo banditore. — Atti Ponzino de’ Zaneboni scrivano ducale. V. Liubió, op. cìt, II, 144. 574. — 1342, ind. X, Giugno 12. — c. 212 (219). — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna concesso a mastro Barnaba da Reggio fisico, a’ suoi figli ed eredi, per benemerenze acquistate nel servire il comune. — Con bolla di piombo. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 575. — (1342), Giugno 24. — c. 212 (219). — Simone Boccanegra doge di Genova al doge di Venezia. Udì con dispiacere i lagni fattigli e per lettere e per mezzo di Corrado de Credenza cancelliere del comune di Genova contro Anfreone Passio già console alla Tana. Aveva già promesso a Nicolò di Freganesco inviato veneziano di mandare alla Tana un nuovo console, che infatti parti ultimamente con istruzioni precise di mantenere buoni rapporti fra genovesi e veneziani. Insiste perchè Venezia faccia il possibile per mantenere la pace con Genova. Data a Genova (v. n. 580). 576. — 1342, (Luglio 3). — c. 213 (220) t.° — Il comune d’ Augusta, rispondendo a lettere del doge che scolpavano Venezia delle perdite di denaro fatte da Bertoldo Vilincher (o Vincler) col dire che molti negozianti giuocavano e disperdevano maliziosamente i loro fondi e le loro merci, afferma essere il Vilincher uomo incensurato ed onesto e prega gli sia fatto restituire il danaro dal medesimo perduto od involatogli nel fondaco dei tedeschi (v. n. 581). Data in Augusta (in vigilia Udalrici). 577. — 1342, Luglio 4. — c. 186 (192) t.° — Annotazione: che fu partecipato