150 COMMEMORIGLI, LIBRO IV. fatto ferire nella faccia Bertuccio Querini, uno di essi, nel passato Febbraio presso la casa di Andrea Tana. Fatta nel palazzo vescovile. — Testimoni : Iacopo vescovo d’ Avalona, Iacopo de’ Fugacii da Bologna vicario del vescovo, Nicolò Bosso pievano di S. Apollinare, Rinuccio da Siena publico consultore, e i canonici Franceso Delfino, Luca di Mare e Iacopo Petraca. — Atti Bonaventura de’ Frabaldi scrivano della curia castellana. Allegato : Relazione di Giovanni Boniolo dottore e canonico castellano, Servidio pievano di S. Felice e Nicolò pievano di S. Samuele; al vescovo di Castello sul processo da essi, per di lui mandato, istruito contro Morosino diacono di S. Moisè e pievano di S. Eustachio accusato come di sopra. Con essa accompagnano gli atti dell’ istruzione compilati in contumacia del reo, rimettendo al vescovo il pronunciar la sentenza. 177. — (1345), ind. XIV, Ottobre 15. — c. 96 (93-101) t.° — Stefano re di Servia, Dioclia, Chilminia, Zenta, della regione marittima, signore di parte dell’ impero di Bulgaria, rispondendo a lettere ducali, acconsente a prorogare per due anni il trattato decennale spirante nel prossimo Dicembre fra Venezia e Cattaro. Esprime inoltre il suo dispiacere per la ribellione di Zara, contro la quale avrebbe volentieri dato aiuti a Venezia se gli fossero, stati richiesti. Data in Sero (v. n. 178 e 224). V. Liubió, op. cit., II, 278. 'Mon. Hung. hist. a. e., II, 4Ì0. 178. — s. d., (1345, Ottobre). — c. 96 (93-100) t.° —- Nicolò di Buccina, conte e camerlengo del re di Servia, rispondendo a lettere ducali e comunicando di aver ottenuto dal suo sovrano quanto Venezia desiderava, esprime il dispiacere del medesimo per non essergli stata partecipata la ribellione di Zara, ed annunzia che quel principe fa apparecchiare 500 armigeri in aiuto dei veneziani (v. n. 177). V. Liubic, op. cit., II, 279. Mon. cit., II, 112. 179. — (1345), Novembre 13. — c. 102 (99-106) t.° — Bolla piccola di Clemente VI papa al patriarca di Grado e a’ suoi suffraganei, colla quale ordina 1’ aggiunta di preci nella celebrazione della messa per ottenere la concordia fra i principi cristiani, e concede indulgenza di 30 giorni ai celebranti ed assistenti. Data in Avignone, anno 4 del pontificato (id. Nov.J. V. RaynaLdus, Ann. ecc., Vi, 387 (con data a, Vi del pontificato). 180. — 1345, Dicembre 8. — c. 92 (89-96) t.° — Raffaino de’ Caresini scrivano ducale dichiara d’ aver consegnato ad un incaricato del vescovo di Ceneda un quaderno in pergamena ed un istrumento. 181. — (1345), Dicembre 10. — c. 98 (95-102) t.° — Bolla piccola di papa Clemente VI al doge e al comune di Venezia. Rammenta 1’ ordine dato colla bolla riferita al n. 151 ; ma essendo spirato senza conclusione il termine assegnato agli arbitri nel compromesso (n. 143), uditi i procuratori delle parti, intima a queste di