COMMEMORIALI, LIBRO VI. al protentino (li Bari, e mentre questi la teneva andò guasta dalle onde. Lo scrivente non è quindi a incolpare della perdita del vino dei due veneziani. 218. — 1360, ind. XIV, Novembre 1. — c. 95 (96) t.° — Elenco di carte consegnate in Avignone da Andrea notaio ducale a Giovanni Foscari ambasciatore al re d' Aragona, relative a danni recati dai sudditi di questo a veneziani. Vi sono nominati i veneziani : Raffaele Trevisano, Marco di Lorenzo, Nicolò Parata, Barto-lameo Cambio, Cecco del fu Giovanni, Pietro di Bernardo, Tomaso Malipiero, Pietro Delfino, Marco Guantario, Graziano Giorgio, Pantaleone Barbo, Pietro Roberto da Murano, Francesco Cocco, Palamidesio de’ Cobelli, Francesco Musa, Marco Rosso, Nicolò Roso, Antonio Gradenigo, Pietro de Roberto, Nicolò Contarmi, Iacopo Moro, Nicolò Mocenigo, Matteo da Porto, Marco Duodo, Nicolò Giustiniani; e gli arragonesi : Tomaso de Marcheto, Raimondo de Papera, Iacopo e Francesco di Domenico e Raimondo Rogia, tutti tre di Maiorca, Giovanni Masegario di Cagliari, Giovanni Barea, Giovanni da Procida, Ugento da Lanzano, Pietro di Lanzano, Pietro di Bernardo da Iviza, Guglielmo di Pietro de Besacho, ed i barcellonesi : Martino Catanio, Francesco di Adversono, Bernardo Sera e Giovanni Gomarelli. 217. — 1360, ind. XIV, Novembre 1. — c. 106 (107). — Lodovico re e Giovanna regina di Napoli al doge e al comune di Venezia. Chiedono per la terza volta che sia provvisto al pagamento di onze 77 d’oro che gli eredi di Francesco da Porto di Venezia dovevano a Butia moglie di Matteo quale erede del proprio padre Domenico di Tomaso detto Micolo di Penna ; altrimenti provvederanno da se. Data a Napoli per mano di Sergio di Orso viceprotonotario del regno. 218. — (1360), Novembre 4. — c. 95 (96) t.° — Simone conte di Medgyes consigliere di Lodovico re d’ ( ngheria al doge. Chiede la restituzione di Giovanni de Mathka imprigionato in Venezia per aver danneggiato veneziani ; questi saranno risarciti. Data ante bastilam. V. Liubiò, op. cit., IV, 32. 219. — (1360), Novembre 17. — c. 96 (97). — Lodovico re d’ Ungheria al doge. Ringrazia della condoglianza fattagli dal notaio ducale Bartolameo Orso per la morte di suo nipote Giovanni. È dispiacente dei ladronecci perpetrati nella Marca trivigiana dai suoi sudditi ai quali Venezia aveva permesso il transito pei propri stati. Chiede i nomi dei colpevoli e la distinta delle cose rubate, volendo far giustizia. Data a Zagabria. V. Liubió, op. cit., IV, 32. Mon. Hung. hist., a. e., II, 565. 220- — 1360, ind. XIII, Dicembre 16. — c. 96 (97) t.° — Testamento di Tol-berto da Camino conte di Ceneda, figlio del fu Rizzardo. Vuole esser sepolto nel castello di Motta. Elegge sue esecutrici la madre Stilichia e la moglie Iacopina. Raccomanda alla protezione di Venezia i suoi figli Gerardo e Rizzardo e tutti ilor beni,