DOGE! FRANCESCO DANDOLO. 65 Inatto nel palazzo publico di Padova. — Testimoni: Bonifacio e Iacopo vero-nesi soci del podestà; Nicolò e Violino paggi (domicelìi) dello stesso; Bernardo di Morando da Ceneda e Gavinello del fu Fulgerio da Padova. — Atti Iacobello Ve-niero notaio imperiale e scrivano ducale. 377. — 1336, ind. IV, Aprile 8. — c. 122 (128) t.° — Privilegio di cittadinanza interna ed esterna rilasciato ad Ostasio del fu Bernardino da Polenta signore di Ravenna e Cervia e a’ suoi eredi. — Con bolla di piombo. Dato nel palazzo ducale di Venezia. Segue nota che simile privilegio fu concesso ad Avensore de’ Fanti da Cervia. 378- — (1336), Aprile 10. — c. 108 (114) t.° — Annotazione simile al n. 271 per Zeno del fu Diolaiuti Fardenelli da Verona dimorante a Murano. 379. — 1336, ind. IV, Aprile 10. — c. 132 (138) t.° — In seguito a trattative precorse fra il nobile Avensore del fu Leone de’ Fanti di Cervia ambasciatore di Ostasio da Polenta signore di Cervia, di Pandolfo figlio del cavaliere Ostasio da Polenta podestà di detta terra, e del comune della stessa da una parte, e Marco Vitturi e Marco Giustiniani delegati dal doge dall’ altra, Giovanni di Marchesino procuratore del comune di Venezia e Nascimbene di Lorenzo da Ravenna procuratore del podestà e del comune di Cervia (procura in atti di Sassolino del fu Sasso cancelliere di esso comune), concludono e ratificano il seguente accordo duraturo per 10 anni. Per due anni sarà vietato a tutti il levar sale in Cervia; nei seguenti otto anni se ne potranno levare 30000 corbe all’ anno per la Romagna, 3000 per il vescovo di Cerna, 1000 pel signore di Ravenna, 1000 per Avensore suddetto, 1000 per uso t dei cittadini di Cervia. Non bastando le dette quantità ai bisogni, il comune di Cervia comprerà il mancante dai veneziani a soldi 6 di grossi il moggio. Il predetto sale non potrà essere venduto in Bologna e suo distretto .... (Non terminato). Fatto nella cancelleria ducale di Venezia. — Testimoni: Benincasa de’ Gezzi, Iacopo da Piacenza e Marco Zane, notai ducali, e Finuccio da Ravenna. 380. — 1336, ind. IV, Maggio 4. — c. 112 (118). — Annotazione come al n. 14 per Ardizzone a pirolis del fu Domenico de’ Salvagni di Monte Rovolone nel padovano. 381. — (1336), Maggio 4. — c. 108 (114) t.° — Annotazione come al n. 271 per Domenico dalle tele del fu Gerardino da Verona. 382. — 1336, ind. IV, Maggio 14. — c. 134 (140). — Matteo di Sergio da Cesamo, procuratore del comune di Zara e di Marino Soranzo ivi conte, presenta al doge 1’ elezione a successore di quest’ ultimo di Biagio Zeno, la quale viene dal principe confermata. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Andrea Dandolo e Marco COMMEMORIALI, TOMO II.