— 112 — S. Andrea di Barbarana e in tanti altri luoghi del Trevigiano. Andò distrutto anche il recente archivio parrocchiale. Nuli’ altro il Chimenton aggiunge o corregge che interessi al mio argomento. POSMON. — Casa già Pola ora Bassi. La fronte di una « barcliessa » rustica conserva traccie di affreschi della fine del ’400, con figurazioni dei paladini di Carlo-magno. Questi affreschi erano ancora bene conservati nel 1832, come si ricava da una sestina del poemetto Montebelluna del Legrenzi (t) : Tu dei Pola magion, sola felice ! che fosti esente dal costor furore (2), perchè dipinta sotto la cornice l’imago tieni dello imperatore Carlo, ed a lui dipinti stan vicini ben dodici franciosi paladini. Anzi dovevano essersi ancora conservati bene, con tutte le figure dei paladini, fino al 1890, quando con vena briosa li descriveva Augusto Serena, pur avvertendo che la crepa del-l’intonaco e il colore scialbo e dislavato facevano temere di prossima rovina (3). Più tardi per un altro piccolo fabbricalo, che fu aggiunto in direzione normale al primo, e per l’apertura di qualche finestra, alcune figure furono soppresse; le altre molto deperirono. Lo scoppio di una granata bellica nel cortile le costellò di scheggie (fig. 578). Facciamo voti che questo raro cimelio di arte, narrante dell’ epopea cavalleresca e della sua diffusione nel Veneto, sia degnamente conservato e per quanto possibile ripristinato (4). CAERANO DI S. MARCO. — Villa già Di Rovero. Nella sala al primo piano sono figurazioni allegoriche e vedute di paesi in affresco entro cornici architettoniche alle pareti e sopra le porte, di scuola di Paolo, forse di Gio. Ant. Fasolo (1530-1572). Essendo stata adibita la villa a convalescenziario militare, ebbero piccoli danni di chiodi e di numeri appiccicati. ALT1VOLE. — Barco della regina Cornaro. Ecco un altro importante monumento sperduto, come quello di Posinoli, quasi in piena campagna e di cui non si arriva a sapere l'esistenza, se non vi aiuti il caso o la provvida guida di un esperto conoscitore dei luoghi come il Battistella. Questo barco, un fabbricato lungo a occhio e croce circa 60 metri, fu un tempo luogo di delizie e di caccia della regina, il cui palazzo asolano sorge sul colle a breve distanza. Oggi è ridotto a usi e ad abitazioni rurali. Non ha aspetto architettonico, se non poco oltre la metà, dove si apre in una maestosa ed elegante loggia a cinque archi rotondi della Rinascenza, adibita anch’ essa a deposito di attrezzi rurali (fig. 579). Tutto il resto è un fabbricato liscio, lungo e basso, (1) Treviso, Andreola, 1832. (2) Si riferisce al furore bellico delle soldatesche del I.a Palisse, al tempo della lega di Cambrai. (3) Vedi A. Serena : Tra storie e leggende in « Cronaca Rosa » di Verona, IV, nn. 23-24, pag. 186 sg. e 193 sgg. L’ affresco è da lui ricordato anche in altri suoi scritti : Cronaca Montebellunese, Milano-Roma, 1903, pag. 50, n. s., e Sulle rive della Ku, Treviso, 1931, pagg. 11-12. (4) Debbo la conoscenza e la visione di questa notevole opera, sperduta in un cortile di campagna, all amico Oreste Battistella, ispettore dei monumenti tanto valoroso quanto a me generoso di aiuti di ogni specie nel proprio circondario.