— 65 - PILCANTE. — La parr. non ha danni. Invece la chiesetta di S. Valentino, occupata dai soldati, fu devastata. CHIZZOLA. — Nessun danno alla parr. Invece la chiesa ligliale di Villetta, dedicata alla S. Croce, edificata nel 1727, fu intieramente distrutta, con perdita degli altari e ■delle tele. BRENTONICO. — Antichissima chiesa (1145), riedificata poi dal 1584 al 1595; la cripta appartiene in parte alla costruzione primitiva. Fu abbattuta la cuspide del campanile, che dovette venire rifatto in gran parte. La chiesa, quantunque fosse colpita una trentina di volte, non ebbe internamente gravi danni; gli altari e le pale riportarono danni risarcibili. Dolorosa fu invece la perdita dei paramenti, alcuni dei quali antichi, che erano stati nascosti in un ripostiglio segreto dove disgraziatamente penetrò 1’ acqua che li distrusse. Dietro la pala dell’ altare di S. Giuseppe, la quale può girare a sportello, rimane nascosto un grande rilievo policromo di pietra tenera in due pezzi : di sopra rappresenta la Resurrezione e porta la data 1635; la metà inferiore colla data 1511 ha nel mezzo la Pietà fra i soliti emblemi della Passione (il gallo, le monete ecc.) e ai lati entro due nicchiette le statuine di S. Stefano e di S. M. Maddalena, opera di tipo montanaro con lontani ricordi padovani. Ci duole di non aver potuto trarre fotografia di quest’ opera interessantissima, uscita quasi incolume dalla tempesta. CAZZANO. — Chiesa figliale di Brentonico dedicata alla Natività di M. V., edificata nel 1519, come appare da una data incisa nel legno della porta, e poi riedificata in parte nel 1712. Fu ripetutamente colpita e un buon tratto rovinata, onde si dovette rifare per circa un terzo. Nella chiesa si erano aperte delle trincee, e nel campanile si erano collocate delle mitragliatrici. Non aveva nessuna opera d’ arte assai importante. La pala settecentesca dell’ aitar maggiore scomparve ; le altre furono tutte più o meno guaste. Gli altari barocchi di bei marmi con putti sulle cimase ebbero mense frantumate e colonne spezzate (fig. 543). II campanile rimase quasi intatto. CROSANO. — Altra chiesa figliale di Brentonico dedicata a S. Zenone (1729). Ebbe numerose granate, che guastarono gli altari di bei marmi e di line lavoro e mutilarono le due statue dell’ aitar maggiore. Scomparvero tutte le pale settecentesche ; non quella secentesca anonima dietro l’altar maggiore. Tutti i ricchi mobili della sacrestia, tutti i banchi della chiesa andarono bruciati. CASTIONE. — Chiesa curaz. di S. Clemente, figliale pur essa di Brentonico. Costrutta fra il 1558 e il 1601, era stata giudiziosamente restaurata alcuni anni prima della guerra. Chiesa e campanile furono sventrati e massacrati (fig. 544). Anche gli altari andarono, ben si capisce, rovinati. L’ aitar maggiore colle statue della Vergine nel mezzo e dei SS. Stefano e Clemente ai lati ebbe a soffrire maggiormente (fig. 545). Le tre statue di marmo erano opera di Cristoforo Benedetti scultore castionese, che visse tra il XVII e il XVIII e che fu allievo del padre suo Giacomo e risentì evidentemente l’influsso del Marchiori. Testando, lasciava 1’ obbligo al figlio Teodoro e in mancanza di lui al fratello Sebastiano, scultori anch’essi, di eseguire il parapetto dell’altare. La statua della Vergine, scortata in cielo dagli angeli, doveva essere assai buona cosa a giudicare da ciò che rimane; ora ha perdute le braccia e la testa (fig. 546) ; mutilate alle mani sono le statue ai lati, opera buona essa pure dello stesso artista. Il curato, don Illuminato Tommasi, ha raccolto con amorosa cura i frammenti scultorei della sua povera chiesa e altre simili reliquie e ne ha formato con pietoso pensiero una specie di piccolo museo della guerra entro una cappellina del cimitero, dedicata « A memoria dei caduti e dei profughi morti in esilio ».