50 L’infantil turma. Ah no, maggior disastro Mai presentassi a’ miei pensier più tristi. Spettacolo crudeli Boccheggia, il padre Di piangente famiglia innanzi agii occhi; Miri ne’ suoi languenti sguardi il padre, 11 marito, 1'amico, ed il consorte: Tutti in un punto questi affetti spiega Un moribondo suo girar di ciglia. Colla morte combatte, e cade estinto. L’arte nulla poteo, fur vani i sforzi, Gli vinse il suo malor: senza riguardo 11 decreto fatai morte compio, Della vita si amata il filo ha infranto, Del reciproco amor rotti ha i legami. Ecco i due fidi antichi servi in parte Rispettosi si stanno, ed i dolenti Sguardi vibrali talor sul signor degno Del lungo affetto. Sua bontà, dolcezza, Ogni virtude a quei si fa presente. Ne’più validi modi al crudo istante Il rispetto, il cuor grato, onde son colmi, Fa più acerbo il dolor, che l’alma preme. Dalle gote rugose il pianto scorre. Amici, or dove siete 't Oh voi che un tempo Col dolce conversar foste il conforto Dello spirto e del cuor, oh quanto fiacchi Siete nel consolarlo! Ah si, vi sento. Come il dolor premendo alto nel petto, Co’sguardi al ciel, colle preghiere ardenti, Colle massime sante a lui suggeste,