Altra chiesa aveva Mori degna di nota, ed era quella di S. Biagio sul dosso, che fu pure gravemente danneggiata. Ricostrutta nel 1567 conserva tuttavia ancora un massiccio ed elegante campanile romanico, che non cedette alla bufera (fig. 519). Ma la chiesetta, sventrata, è ormai in gran parte crollata (fig. 550). Ora sta crollando del tutto e con essa si lamenta imminente la perdita, non tanto di un affresco del XVII (M. V. e Bimbo), quanto di un altro affresco del ’300 o del principio dei ’400, che appare sotto l’intonaco e rappresenta pure M. V. e Bimbo (mutilato) con decorazione all’ intorno. Fig. 550. — Mori - Chiesa di S. Biagio sul dosso Stato odierno. Ma non solamente chiesastico era il patrimonio d’ arte e di coltura della bella borgata. Superava i 4000 volumi la Biblioteca popolare, e cospicue erano le due biblioteche private, l’una del Bar. Antonio Salvetti composta quasi tutta di opere moderne e l’altra del Bar. Scipione Salvetti, che sommava a ben 14000 volumi con parecchi incunaboli, atlanti antichi, edizioni bodoniane. Manco a dire che tutte due andarono disperse. Nè minori erano le raccolte artistiche. Il Chizzola scrive : « Pur troppo non ritorneranno più alle loro case, rubate gran parte dai barbari buoni intenditori e distrutto il resto dalla furia del cannone e dalle intemperie di quattro anni, i bei mobili, le porcel-