- 89 — TIARNO DI SOPRA. — Chiesa dei SS. Pietro e Paolo secentesca, ampliata nel ’700. Anche qui mi mancano informazioni del parroco, che due volte ho inutilmente cercato sul posto. La chiesa si sta ora ricostruendo e ampliando, onde riesce più difficile rifarsi una visione dei danni. Fu gravemente lesionata la volta, e guastati gli stucchi settecenteschi; guastate furono anche le pale che al tempo delle mie visite non erano in chiesa a motivo dei lavori a cui si attendeva, e quindi furono a me invisibili. La pala dell’aitar maggiore è opera di Andrea Vicentino (1539-1614) e si stava restaurando. Così, furono danneggiati gli altari di legno dorati e mutilale le statue pure di legno. Al tabernacolo settecentesco fu rubata la sportella e furono rotte le colonne. TIARNO DI SOTTO. — Chiesa secentesca, in parte riedificata nel sec. XIX e dedicata a S. Bartolomeo. Essendo stata officiata per conto del Comando dell’esercito italiano, non ebbe a soffrire gravi danni, quantunque anch’essa colpita da proiettili. Rimangono in gran parte gli affreschi anonimi del ’700, onde è decorata, ed altri più antichi del coro. Invece un altare di legno dorato ebbe mutilate le statue e guastati i fregi. L’opera d’arte più importante è il polittico con la Madonna in trono fra S. Bartolomeo e S. Vigilio (?) in basso ; la Crocifissione fra i SS. Pietro e Paolo in alto, e tre storiette della Scorticazione di S. Bartolomeo, della Crocifissione di S. Pietro e della Vocazione di S. Paolo nella predella. È buona cosa di scuola veneta colla data 1587 ; che, per evidenti ricordi di altri quadri veronesi, potrebbe assegnarsi forse a Felice Brusasorci. Il polittico, portato in salvo a Brescia, tornò incolume. Non così una pala secentesca della Chiesa di S. Giorgio al colle, che da Brescia non trovò più la via del ritorno. A Tiarno di Sotto esiste poi un Collegio vescovile di Trento, che prima di guerra era ricchissimo di mobili antichi, in gran parte settecenteschi. Nulla più vi è rimasto. VALLE DEL CHIESE - CONDINO. — La Chiesa parr. dedicata all’Assunta, antichissima, subì un incendio nel 1393 e fu ricostrutta in stile della rinascenza, non senza ricordi gotici, tra il 1495 e il ’505, da un architetto di Orteno (Como), Albertino Coma-nedi (f 1517), a cui si deve anche il bel palazzo comunale. Il ricco portale di carattere lombardesco, cui più tardi furono aggiunti ornati barocchi, è opera invece di Gio. Lorenzo .Ionnani da Osteno (1534-36) (1). La nuova chiesa era in origine tutta affrescata; ma coi secoli gli affreschi in parte caddero, in parte furono coperti da più scialbature. Nell’ imminenza della guerra, il prof. Majer fece delle esplorazioni nelle pareti e trasse in luce alcuni frammenti delle antiche pitture, che furono conservati sul posto. La voce che gli affreschi rovinati dalla guerra siano stati staccati e arrotolati e poi siano scomparsi non mi risulta fondata. Altri assaggi ripetuti dopo guerra non diedero risultati positivi. I danni, sofferti dalla chiesa, furono prodotti non tanto dalla caduta di un proiettile, quanto dalla trasformazione di essa prima in magazzino militare e poi in ricovero di profughi e di prigionieri austriaci. Tutti i suoi nove bellissimi altari di legno dorato furono guastati, ma non così che non si siano potuti poi restaurare. Fra essi 1’ aitar maggiore con una grandiosa composizione dell’ Assunzione di M. V. scolpita in legno a figure di tutto tondo policrome e dorate, opera dell’intagliatore bresciano Maffeo Olivieri (1484-1544), lasciata da lui incompiuta e finita, dopo la sua morte, dal fratello Andrea nel 1546. Anche 1’ altare detto della Scola o della Pietà (il secondo a sinistra), dalle elegan- (i) V. Mittheilungen cit., 1905 e 1913-15, alla voce Condino. Altre notizie intorno all’ argomento che stiamo trattando si trovano nell’ Archivio Trentino 1913 XI, 2 ; e brevemente riassunte nel recente opuscoletto dell’ arciprete Luigi Pisoni, Cenni storici ed artistici sulle chiese di Condino, Trento, 1928.