— 125 — guarisce un idropico, — che guarisce il figlio del centurione. Queste quattro storie però sono profondamente guaste e ridipinte, con certe teste allampanate ed imprecise di forma, troppo distanti ormai dal fare elegante e corretto di Giovanni. Eccellenti invece e assai bene conservate sono le grottesche del campo e le graziose vedutine che lo ingemmano. Quando questo affresco sia stato dipinto non si sa; certo però dopo il ritorno dell’artista in patria, che fu nel 1536. Del suo stato anteguerra rimangono due fotografie della coll. Alinari, disgraziatamente non intiere. Al lettore non dispiacerà trovarne una qui riprodotta (fìg. 584). Fig. 584. — Udine - Palazzo Beretta Sala spogliata delle tele settecentesche. Chiesa di S. Francesco (all’ospitale). Ebbe trafugata durante l’invasione, nè fu più ricuperata, una tela di Antonio Vassilacchi detto 1’ Aliense che era nelle stanze del-1’Amministrazione e rappresentava; Mosè salvato dalle acque. L’attribuzione è data per sicura, quantunque questa opera dell’artista fosse ignota e al Ridolfi e al Maniago. Fotografie furono da me invano cercate. Altri quadri di minor valore, ma tuttavia non spregevoli, come alcuni ritratti in costume e un Cristo sorretto dagli angeli, buona cosa del settecento veneziano, furono rispettati. Casa Groplero. I conti Groplero (via Gorghi) perdettero durante l’invasione una piccola pala di S. Anna che insegna a leggere a Maria bambina opera di Odorico Politi udinese (1785-1816). Andarono pure rubate le armi giapponesi, asportati molti mobili antichi, delapidata la ricca collezione di stampe.