— 11 - S. MARTINO DI CASTROZZA. — L’antica chiesa, già prima della guerra, era stata ampliata e incorporata nella nuova, serbandosi il presbiterio. Dai bombardamenti guerreschi non restarono in piedi che il campanile e una parte dell’abside. Il campanile è romanico con belle bifore ad archetti rotondi, ed una sola nel rovescio ad archi acuti. L’abside semicircolare, gravemente lesionato, è stato ora rappezzato e intonacato a nuovo, rifacendosi e ingrandendosi anche le finestre: esternamente però l’abside conserva un affresco del ’400 di S. Martino a cavallo che divide il mantello col povero, di carattere pisanelliano, e più sotto un piccolo devoto in ginocchio con una scritta gotica intorno al corpo; altra scritta pure in caratteri gotici corre lungo l’orlo inferiore del dipinto; ma 1’ una e 1' altra sono illeggibili. Fio. 500. — Vigo di Fassa - Torre del 1463. L'affresco riportò una grande fenditura per traverso d’alto in basso. La sua collocazione assai alta mi impedisce di fotografarlo. FIERA DI PRIMIERO. — Nessun danno artistico alle chiese di Fiera. Gravemente danneggiati invece e spogliati dalle soldatesche alternamente succedutesi furono il Palazzo e la Villa dei conti di Welspery-Thun. Tanto il palazzo nel paese di Fiera, quanto la villa in posizione sommamente incantevole dietro Castelpietra, hanno modestissima apparenza ; ma erano ricchi di mobili antichi e di opere d’arte. Furono letteralmente saccheggiati; i soli quadri scomparsi sommano a 240. Di che autori e di che pregio fossero non ci è dato, per mancanza di qualsiasi notizia, indovinare. Alcuni pochi tuttavia furono potuti racimolare dalla dispersione, ed ora sono proprietà di altre persone. Così in una casa privata si conservano due sdruscite tele, una delle quali, rappresentante la Vergine che adora il Bimbo,