42 0 d’angosciosa compassione oggetti! Deploro il vostro fato; è men crudele Quello del figlio: allin nella fallace Scena del mondo ei non entrò - Non seppe Come, al mancar dell’ amorosa madre, La custodia infantil negletta avria Mille affanni prodotti, e a gioventude Mancata avrebbe la fedel sua scorta. La ricchezza del marmo ed i maestri Lavori, onde maggior decoro acquista Per emblemi e ligure, il primo onore Danno al sepolcro - Chi l’eresse, in mente Ebbe di usar dell’arte ogni precetto, Per renderlo più degno. ì suoi sospiri Consecrar volle, e di si amabil donna Ai posteri serbar nobil memoria. Nel fissarvi lo sguardo in sen mi sorge Di tristezza e piacer contrario effetto. M’è dolce rimembrar i vaghi pregi Di lei, eli’ io ben conobbi - Alla beltade L’innocenza, il candor d’aureo costume, Spirto ingenuo aggiungeva a ingenuo cuore. Di qual virtù non la vid’io modello? Dunque così tutto fu vano, e sparve! Donna, dov’è di tue pupille il fuoco? A che giovotti il generoso sangue? Come il tuo ricco possessor, lo sposo, Sottrarti non poteo dell’oro a prezzo Di morte dalla barbara violenza?