DOGE: GIOVANNI SORANZO. caricano Bassano notaio della cancelleria ducale di sentire i testimoni sulla petizione n. 356 (v. n. 390). 390. — 1323, ind. VII, Novembre 14. — c. 144 (143) t.° — Costituto di Giovanni Rossello dei SS. Apostoli, che dichiara con giuramento al notaio ducale Bassano : avere Marco Zovene abitato a’ SS. Apostoli ; essere Leonino Zovene nato in Àccon nella ruga dei veneziani, in casa di Romeo Querini presso quella dei Marmora ; Albertino essere figlio di Leonino. Narra altri particolari ; conobbe i tre Zovene nominati (v. n. 389 e 391). 391. — 1323, ind. VII, Novembre 19. — c. 144 (143) t.° — Costituto come il precedente di Domenico de la Splaza, già di Accon, ora abitante a Venezia a S. Barnaba, che conferma il precedente (v. n. 393). 392. — 1323, ind. VII, Novembre 20 e 21. — c. 143 (142) t.° — Il doge, consenzienti i consiglieri Federico Cornaro, Marco Landò, Giovanni Zane, Pietro da Canale, Dardi Bembo ed Andrea Malipiero, a richiesta di Giovanni Vallaresso e di Giovanni Gradenigo (v. n. 397), ordinò a Nicolò di Marsilio di pagare lire 11 1/:ì di grossi in bolognini grossi, 20 dei quali fanno 12 gr. ven., a Gerardino del fu Paru-rino (?) Falascaia fratello del fu Gennaro di S. Maurizio, il qual danaro era stato al Vallaresso e al Gradenigo contato dai rettori di Ferrara in risarcimento della ruberia commessa a danno del detto Gennaro, ucciso nel 1320 nel ferrarese. Il pagamento segui alla presenza di prete Leonardo Chiodo di S. Vitale già di Chioggilt, e il notaio ducale Lorenzo de Lorenzo rogò 1’ atto di quitanza. 393. — (1323), Novembre 24. — c. 144 (143) t.° — I csei onsiglieri dichiarano provata la cittadinanza veneta di Albertino Zovene. Decretano gli sia rilasciato il relativo privilegio, e registrati nei Commemoriali gli atti relativi (v. n. 391). 394. _ 4323, ind. VII, Dicembre 17. — c. 143 (142) t.° — Andrea del fu Federico de Grisogono procuratore di Ugolino Giustiniani conte e del comune di Zara (procura in atti Nicolò del fu Giovanni notaio), chiede al doge la conferma dell’ elezione a conte di quella città di Marco Michele. Previo il consenso di questi, il doge approva. Fatta nel palazzo ducale di Venezia. — Atti Nicolò de Gheciis, scriv. due. V. Liubió, op. cit., I, 346. „ 395. — 1323. — c. 136 (135). — Due consulti di Rizzardo Malombra professore di diritto e di’ Giambonino de Freganesco giurisperito, che dichiarano : potere gli ufficiali all’ oro ricevere 10000 lire e depositarle presso il doge, il quale potrà spenderle, purché le abbia sempre pronte ad ogni richiesta degli ufficiali per comprar oro. Con ciò, nè il doge nè i consiglieri contravverranno agli statuti ed ai loro giuramenti.