266 COMMEMORIALI, LIBRO II. neto, riducendosi infine, pegli uffici del vescovo, a rinunziare ad ogni diritto mediante il pagamento di perperi 200. Data a Pera. Segue nota che i n. 436-438 furono portati da Tomaso Soranzo, al suo ritorno da Costantinopoli nel 1325. 439. — 1325, ind. Vili, Agosto 10. — c. 176 (175) t.° — Reverendo abate del convento dei benedettini di S. Benigno di Fruttuaria nella diocesi d’Ivrea, concede a Ronifacio priore di S. Daniele di Venezia, da lui dipendente, facoltà di permutare certo lago posto in Venezia spettante al detto priorato con altro possedimento, purché con tal permuta s’ accrescano i redditi del medesimo. Dato nel castello di Volpiano appartenente all’abate. — Presenti: Guglielmo de Achillerio castellano, Iacopo di Pietro di Volpiano e Martino Coco di S. Benigno. -— Atti Melano de’ Bianchi di Volpiano not. imp. (v. n. 1 e 440). 440. — 1325, ind. Vili, Agosto 10. — c. 176 (175). — Fra’ Iacopo da Brindisi priore claustrale e i frati Nicolò, Corando, Ogerio, Matteo di Valperga, Giovanni de Nerio, Oberto da Rivarolo, Giorgio da S. Stefano, Leone de Tongo, Enrico de’ Mon-ralengi, Matteo e Filippo de Taruno, Nicolino della Torre e Guglielmo di Strambi-nello componenti il capitolo dell’ abazia di S. Benigno di Fruttuaria nella diocesi d’Ivrea, ratificano la licenza n. 439. Fatto nel chiostro della detta abazia. — Testimoni : Aimo de Pradignolo e Manfredo Zuccato, ambi di S. Benigno. — Atti Giovanni de’ Notari notaio imperiale e •scrivano dell’ abazia (v. n. 454). 441. — 1325, ind. Vili, Agosto 25. — c. 163 (162) t.° — Risposta del doge ad Albrigetto de’ Buzzacarini ambasciatore del comune di Padova. Venezia, antica amica di Padova, non permetterà che si facciano entro il suo dominio guamimenta a danno di questa. Esprime alto dispiacere per l’interesse che prende Padova a Iacopo Vendelino traditore, il quale per uffìzi del governo veneto era stato espulso da Treviso. Insiste che siano resi i beni ad Agnese vedova di Maccaruffo de’Maccarufìì, pel quale affare Padova aveva inviato Marco Calcaterra al vescovo di Bologna (v. n. 424). V. Minotto, Doc. ad Belunum ecc., II, 12. 442. — 4325, ind. VII (sic), Agosto (more genovese) — c. 183 (182) t.° — Nicolò di Gropallo priore, Pellegrino Doria, Leonardo Spinola., Manfredo Bonizo, Edoardo de Mari, Ansaldo de Cantu, Bonifacio Camullio, Azolino de Accurso, Guglielmo di Castiglione costituenti il consiglio di credenza dei genovesi ghibellini, eleggono Samuele Spinola, Gaspare Doria, Babilano Ricci, Raffo Basso, Iacopo Boc-canegra, Andrea di Roccatagliata, Tomaso Montalto e Simone di Boninsegna, con autorità d’inviare ambasciatori a Venezia con Bolando de Biccardo, e di conferir loro poteri per qualunque negoziazione (v. n. 452).