COMMEMORIALI, LIBRO I. siciliane già comandate da lui (v. n. 84), nonché la restituzione di queste ; ordinò rigorosamente ai suoi sudditi di trattare da amici i veneziani. Data a Catania, a. 7 del r. (v. n. 134). 99. — (1302), ind. XV, Novembre 10. — c. 29. — Giovanni de Picis da Reggio podestà, Giovanni de Ygnano da Bologna capitano del popolo, e gli anziani del comune d’Ancona, annunziano alle città di Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Ravenna, Cervia, Rimini, Fano e Sinigaglia che il consiglio anconitano decretò il 24 Ottobre che, per la carestia regnante, tutte le biade e farine introdotte entro i limiti segnati dal fiume de la Spia fino alla via de la Fontanella, che è fra il monte San-danico e Graneia de Robiano, entro la via harareria (carreggiabile ?), e quelle che saranno trasportate per mare presso la città ove 1’ acqua è profonda 13 passi, vengano condotte entro le mura ed ivi vendute. Data in Ancona. ¡ 100. — (1302), Novembre 18. — c. 29. — Marco Siboto inviato a Marsiglia scrive minutamente al doge le negoziazioni passate coi rappresentanti di quel comune, per ottenere 1’ esecuzione della sentenza pronunciata contro Guglielmo Isnar-do e suoi beni per piraterie a danno di veneziani, mentre i rappresentanti stessi declinavano la competenza e la responsabilità d’ esso comune in tale affare, che volevano spettasse al siniscalco regio. Aggiunge che gli fu chiesta ragione dei danni recati da veneziani a marsigliesi in Armenia, e dell’ arresto fatto in Candia di Elia e di Filippo Poderos marsigliese, il primo de’ quali è suddito francese e tiene denari di Aimaro de Strigla e di Gyso di Marsiglia, ed ebbe sequestrati effetti di Roneto Costantini di Narbona. Data a Marsiglia (v. n. 101). 101. — (1302), Novembre 24. — c. 29 t.° — Marco Siboto scrive al doge come, dopo quanto è esposto nel n. 100, protestando egli di voler partire, il Vigier ed il giudice maggiore di Marsiglia si dichiararono pronti ad eseguir la sentenza contro i beni di Guglielmo Isnardo, riservati i diritti di Costantino Zuccolo ; dice di non aver accettato, e d’ aver chiamato responsabile Marsiglia delle piraterie del-l’Isnardo ; che il comune voleva responsabili gli ufficiali regi ; che infine, per la mediazione di fra Raimondo Zufred, già ministro generale dei frati minori, fu stabilito di far venire il siniscalco regio per accomodare le cose ; il S. Andrea si mutano gli ufficiali ; se non otterrà l’intento, partirà protestando. Re Carlo e il signor K (Carlo?) dopo essere stati dal papa per le cose di Francia, devono recarsi da Napoli in Provenza ; il re di Francia chiamò 1’ esercito per le cose di Fiandra per la prossima primavera, ma i baroni si mostrano renitenti. Data a Marsiglia. 102. — s. d., (1302). — c. 28. — Costituti di Guidino Morosini e di Belletto Giustiniani circa i fatti esposti al n. 79. Il primo racconta che, messe a terra le loro genti nel luogo detto Paris per saccheggiarlo, lo scrivano della tarida genovese