DOGE: GIOVANNI SORANZO. 239 (procura in atti Guido Ranaldi not. imp.), dichiara d’ aver ricevuto da Stefano Gra-denigo, Leonardo Mocenigo e Giovanni Morosini negoziatori pegli affari di Ravenna il pagamento: di moggia 107, staia 2 di frumento di certo olio di Bentivegna cordo da Ravenna, più 1.18 di picc., il tutto sequestrato nello scorso Agosto presso Chiog-gia; d’altro olio sequestrato in Venezia, e di un burchio di Clarello da Ravenna, ora consegnato a Iacopo de la stopa di S. Basilio. Binunziano ad ogni ulteriore pretesa per le dette cose. Fatto in Rialto nella camera degli ufficiali straordinari. — Testimoni : il nobile Raffaletto Avventurado, prete Francesco di S. Margherita, prete Leonardo Tachela di S. Maria Nuova e Giovanni Scarabigolo di Ravenna, — Atti Bassano not. apost. ed imperiale. Segue nota che lo stesso notaio rogò atti di pagamento fatti all’ufficio degli estraordinari dallo stesso procuratore di Bavenna, di 1. 36, s. 6, d. 9 di gr., in risarcimento di danni recati da quel comune a singoli veneziani ; di ducati 262 d’ oro ad alcuni di CMoggia, e di s. 30 di gr. a Marco Segalino di Venezia, pure per risarcimenti. 315. — 1322, ind. V, Marzo 1. — c. 116 (115) t.° — Berteus degli Scanabecchi notaio procuratore del comune di Ferrara (procura in atti Guiscardino del fu Aman-dino not. ferrarese), promette allo scrivano ducale Bassano, procuratore del comune di Venezia: che gli ufficiali ferraresi osserveranno in avvenire rigorosamente i trattati vigenti fra le due città, avendo Ferrara deputato a ciò apposito funzionario ; Maio, notaio dei marchesi e principale infrattore dei patti stessi, sarà bandito in perpetuo dal ferrarese e i suoi beni confiscati, nè avrà perdono senza l’assenso di Venezia ; i danni dati ai veneziani in quel distretto saranno compensati, secondo le promesse di Zilio di Margarito e Gavasino Gavasini ambasciatori di Ferrara. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Presenti : Bonincontro del fu Nicolò Bove, Lorenzo del fu Giov. di Lorenzo scrivani ducatus Venetiarim, Giovanni Va-condio scrivano del doge. V. Minotto, Doc. ad Ferrariam ecc., II, TI. 316. — 1322, ind. V, Marzo 12. — c. 114 (113) t.° — Guido de Villalta vicedecano e il capitolo d’Aquileia ratificano il documento n. 309. Data in Aquileia. 317. — 1322, Marzo 31. — c. 124 (123) t.° — Bertrando, cardinale prete di S. Marcello e legato apostolico, annunzia d’ aver esteso le indulgenze concesse ai crociati per Terrasanta a tutti coloro che moveranno l’armi contro Matteo Visconti, la città di Milano e i loro fautori, come apparisce dall’ allegato A. Conoscendo poi le relazioni dei predetti con Venezia, chiede il sequestro di quanto potrà rinvenirsi di spettanza dei milanesi. Data a Valenza diocesi di Pavia, anno 6 del pont. di Giovanni XII (11 hai. Apr.J. Allegato A : 1322, ind. V, Marzo 30. — Il detto cardinale, ad futuram rei memoriam, riferite le bolle allegate B e C, dice d'avere formato processo contro la