PREFAZIONE I. L’uso di trascrivere gli atti publici in registri, adottato dapprima dalla Curia Romana, risale, secondo scrittori autorevoli ('), nelle cancellerie di Stato d’ Europa, al secolo XII od al XIII, nò Venezia ha forse in ciò preceduto di molto gli altri governi. Infatti i più antichi documenti publici originali, anche in materia legislativa, pervenuti fino a noi, e che ragionevolmente avrebbero dovuto trovar luogo in libri destinati a raccogliere i decreti di chi reggeva, sono stesi su pergamene staccate, rogate da notai, come qualunque atto privato. Servano ad esempio, per citare i più noti, la legge annonaria di Sebastiano Ziani (1173) e la Promissione al maleficio, o statuto criminale, di Orio Malipiero (UBI), nella quale si accenna ad altre Promissioni o publici decreti anteriori. Sotto il doge Iacopo Tiepolo (1248) compilavansi gli statuti, e nel primo proemio quel principe ci fa sapere che : « Reperimus .... omnia statuta » a nobis et predecessoribus nostris edita tanta confusione subnixa, iuxta ut » eorum indebitam compositionem de quorumdam obseruatione quibusdam in » omnibus pretermissis frequenter nostri iudices vacillabant »; e narrato come fossero stati incaricati di porre ordine in tal confusione Pantaleone Giustiniani, Giovanni Michele e Stefano Badoaro, continua : « dispersa et disgregata et » noua statuta per eos composita sub competentibus rubricis.....debito or- » dine aggregarunt ». Il doge Giovanni Dandolo poi, nella prefazione alla raccolta delle delibQ-razioni del Maggior Consiglio, conosciuta sotto il nome di libro Comune I e li (nella quale furono riunite tutte le leggi che un’ apposita commissione giudicò degne d’ essere conservate), scriveva (27 Ottobre 1285) che quei decreti fconsiliaj erano prima « in decem libris dispersa et inopinate descripta » ; e se si ponga mente che la più antica legge trascrittavi è del 1232, e si dia a ciascun libro un periodo di cinque anni, come è ragionevole, non sarebbe arrischiato il concluderne che il più vetusto di quei libri non fosse anteriore all’ epoca stessa. Solo nel 1293 si diè mano a raccogliere nella serie dei Misti