210 COMMEMORIALI, LIBRO II. basta alla metà del consumo dei sudditi patriarcali. Non è vero che se ne porti a Treviso e nelle terre di Guecellone da Camino, nè il patriarca lo permetterebbe essendo deciso d’ osservare i patti. Data a Udine. 185. — 1319, ind. Ili, Ottobre 8. — c. CO t.° — Sandro Belli da Firenze fattore di Nicola Ianuccii e Piero Guillielmi tutori di Rainieri, Naddo e Francesco figli ed eredi di Dino Rinucci da Firenze, e Lappo di Buono detto Gazzo nunzio giurato di Iacopino da Pontecarale di Reggio vicario e del comune di Firenze, e di Sacco Peruzzi ufficiale dei mercanti e dell’ università dei mercanti di Firenze, presentano al doge e al suo consiglio le lettere n. 174 e 175, chiedendo 1’ esecuzione del contenuto di esse. — Il doge risponde d’ aver dato dieci anni fa sufficiente risposta in argomento al comune di Firenze, e che fu ed è sempre disposto a far giustizia. Furono i fiorentini che non la vollero, com’ era offerta. — I sopra detti rappresentanti accettano 1’ offerta, dichiarando che faranno venire le facoltà relative. — Il doge peraltro protesta che non sarà sua colpa se non sarà fatta giustizia nel termine chiesto dalle lettere suddette. Fatto nel palazzo ducale di Venezia nella sala d’ udienza del doge. — Testimoni : Tanto cancellier grande, Francesco Longo, Angelo Bembo, Paolo Trevisano, Bassano, Giovanni di Marchesino, Nicolò Pistorino, Giovanni Vacondio e Donato de Freganesco notai ducali che rogarono l’atto (v. n. 211). 186. — (1319), Ottobre 9. — c. 62 t.° — Pagano patriarca d’ Aquileia scrive al doge, pregandolo d’ingiungere al podestà di Capodistria di non molestare Giovanni del fu Federico da Rivarotta per un feudo da questo tenuto nella villa di Val-morasi presso detta città, e dal quale il giustinopolitano Engelperto era decaduto non avendo chiesto la rinnovazione deh’ investitura. Data nel castello di Udine. 187. — 1319, ind. II, Ottobre 11. — c. 61 t.° — Alberto e Leonino da Farra mercanti di Milano, procuratori di Pagano della Torre patriarca d’Aquileia (procura 30 Settembre in atti Franzino dal fu Montanino di Villanova da Lodi), dichiarano di aver ricevuto dal doge 225 marche d’ argento in pagamento della rata eh Settembre pei diritti dell' Istria (v. n. 191). Fatto nel palazzo ducale di Venecia nella sala del Maggior consiglio. — Testimoni : Nicolò Moro, Nicolò da Molino, Biagio Zeno, Paolo Donato e Marco Giustiniani consiglieri, Giovanni di Marchesino, Nicolò Pistorino e Bassano notai e Corrado de’Sertegnani da Cremona cittadino di Treviso. — Atti Donato del fu Zambo-nino de Freganesco not. imp. e scriv. due. 1319, Ottobre 26. — V. 1314, Ottobre 26. 1319, Ottobre 27. — V. 1320, Maggio 10.