30 COMMEMORIALI, LIBRO I. 152. — (1304), ind. 11, Febbraio 4. — c. 47 t.° — Gregorio Riffa arciprete di Monselice, e Gualtiero canonico procuratori di Ottobuono patriarca d'Aquileia (procura in atti Meiornntia di Gabriele da Tiene), dichiarano d* avere ricevuto dal doge 1. 05, s. 12 1 2 di gr. ven. per inarche 225 del Friuli, rata del secondo semestre del primo anno, dovuta al patriarca pei diritti dell’ Istria ; più 1. 29, s. 8 di gr. per conguaglio di 2 mesi e giorni 21 ; fanno piena quitanza d’ ogni debito ; i futuri pagamenti seguiranno posticipati di 6 in 6 mesi. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Bartolameo Contarmi, Andrea da Molino, Matteo Manolesso, Roberto Tiepolo, Filippo Bellegno, Fantino Dandolo consiglieri; Tanto cancellier grande, e Giambonino de Freganesco giudice. — Atti dei notai ducali Giovanni di Lorenzo, Nicolò detto Pistorino, Petrozello, Iaco-bello Yzelini e Nascimbene. 153. — 4304, Marzo 8. — c. 48 t.° — Annotazione: che Diotaiuti de’ Velluti nel consegnare una carta al doge, presenti Marino Zorzi, Bart. Contarmi, Andrea da Molino, Andrea Valaresso consiglieri, Iacobello de Giordano, Nascimbene di Ottone e Tanto cancellier grande, proruppe in lamenti ed in escandescenze per danni patiti, e che il dogo gli rispose nulla dovergli.... (incompleto). 154. — 4304, ind. II, Marzo 18. — c. 48 — Ugo de Mambello giudice, inviato dal comune di Ravenna, intima il pagamento a Ravenna di quanto le si deve pei trattati. Il doge risponde che Venezia farà il suo dovere quando quel comune osservi le convenzioni eli’ esso trasgredisce continuamente, e lo denunzia incorso nella pena comminata dai patti. — Presenti : Bart. Contarmi, A. da Molino, R. Tiepolo, Fantino Dandolo, FiL Bellegno ed ì notai Giov. di Marchesino, Iacobello e Nascimbene. — Segue nota che il 21 Marzo fu ripetuto quest’ atto. 155. — 1304, ind. II, Marzo 18. — c. 48 t.° — Cristoforo de Veronica notaio, ambasciatore del comune di Trieste, dichiara accontentarsi i suoi mandanti che il pagamento fatto da Nicolò Signolo vada a sconto di 1. 20 Sr- mentovate nella sentenza di Lorenzo Onorado. V. Minotto, Doc. ad Forumjulii ecc., 54. 156. — (1301), ind. II. Marzo 22. — c. 48 t.n — Rosso da Città di Castello podestà di Padova chiede che veneziani e chioggiotti desistano dai lavori intrapresi presso la Torre di Nassarolo non lunge dal castello delle saline, su terreno padovano, e che si demoliscano i lavori già fatti ; domanda quali siano le intenzioni di Venezia. Data a Padova (v. n. 157). Altra simile fu spedita al podestà di Chioggia. 157. — (1304), ind. IL Marzo 28. — c. 49. — Il podestà di Padova (v. n. 156) risponde a lettere ducali : Venezia non poter fare lavori alla Torre di Nassarolo per essere questa nel territorio padovano ; esistere patti che Venezia e Padova si