238 COMMEMORIGLI, LIBRO II. Pertaldo, Vitale Xipolito, Biagio Trevisano, Pietro de Lipari, lo Bega, Giovanni Calbo, Enrico Arso, Giovanni da Padova, Michele Reniero. mastro Benedetto bottaio, Antonio Zanasino, Elia Ver la indi (ebreo?), Marco da Ponte, Costanzio Scarpo, Michele de Carissima, Ruggero dei Ruggeri di Candia, Giovanni Petito, Nicola Cachi di Negroponte, V. Giustiniani, B. Michele, Alberto di Enrico Marino, lanulo Doto di Negroponte, suo cognato Bicinello, Bartolameo di Bonaccorso, Nicola di Candia, Elia Cuci ed Elia de la medega ambi ebrei, Michele Pietro Costa, Bartolameo e Donato Marino, Marco del fu Nicolò Contarini, Nicolò Villanello, Giovanni e Nicolò Suriano, Marco Franco, Marco Lombardo, Bertuccio de Mezzo, Migliorato da Reggio, Anastasio Volpe, Stefano Trevisano. Si dicono danneggiati i sudditi imperiali: Filaputa, Niceta Smirneo, Angelo Donno, Vitans, Gadaroleo, Stefano di Salonicclii, Costantino Figaputa di Salonicchi, uomini di Monembasia, di Maina, Spetosa, Manali stratigo di Monembasia, quelli di Misistra e Capo di Ferro. — Tutti questi danni sommano a perperi d’oro di Costantinopoli 14125, s. 18, a grossi 14 il perpero. 311. — 1322, ind. V, Gennaio 21. — c. 115 (114). — Essendo que’ di Fano scomunicati e ribelli alla Chiesa, e considerandoli suos fìdeles, il doge decise di adoperarsi affinchè fossero liberati dalle censure canoniche. Perciò, Uguccio di Bertuccio mercante e procuratore di quel comune (v. n. 308) promette al principe, che Fano manderà ambasciatori al papa o al marchese d’ Ancona o altrove allo scopo predetto ; che farà pace con Pandolfo Malatesta e col comune di Rimini, e che osserverà i suoi obblighi, e giura di osservare il presente. Fatto nella stanza (camino) inferiore del doge. — Testimoni : Pietro Grimani ed Angelo Muazzo procuratori di S. Marco, Giovanni Vacca da Chioggia, Nicolò Pistorino, e gli scrivani ducali Nicolò del fu Marsilio da Chioggia e Bonincontro. — Atti Federico de’ Gagliardi not. apost. ed imp. 1322, Gennaio 23. — V. 1322, Marzo 31. 312. — s. d., (1322), Febbraio 47. — c. 131 (130). — Elenco di dazi imposti di recente in Padova su merci transitanti da e per Venezia. Vi sono nominati il veneziano Gregorio Signolo, gli abati di S. Cipriano e di S. Gregorio, il vino di Candia, Giovanni Minotto, Bassano, Cittadella ed il Brenta (v. n. 313). 313. — (1322), ind. V, Febbraio 17. — c. 131 (130). — Teobaldo di Castel-nuovo da Perugia podestà ed il comune di Padova rispondono al doge. Dacché ritornò da Venezia il loro inviato Giovanni da Vigonza, fecero publicare esser libero a tutti i mercanti l’andare e venire in Padova come offrì al doge il detto inviato, dichiarandosi pronto quel comune a restituire ai veneziani i dazi indebitamente esatti. Data a Padova (v. n. 312). 314. — 1322, ind. V, Febbraio 19. — c. 117 (116). — Finuccio del fu Serafino da Bavenna procuratore di Guido da Polenta podestà e del comune di Ravenna