200 COMMEMORIALI, LIBRO II. 141. — (1328), ind. II, Ottobre 5. — c. 46 t.° — In relazione a contratto del 4 Ottobre rogato da Andrea Masuli notaio e capellano di Tomaso Soranzo bailo veneto a Costantinopoli, con cui Marco Giustiniani prometteva di esborsare in Venezia o a Milano 5744 Va fiorini a Teodoro Porfìrogenito Comneno Paleologo marchese di Monferrato, o al suo procuratore, verso il pagamento di 10000 perperi per parte dell’ erario imperiale, metà dei quali furono pagati subito, Andronico Paleologo imperatore di Costantinopoli si obbliga a pagare 1’ altra metà 15 giorni dopo ricevuto di ritorno il presente, con documenti del seguito pagamento al detto marchese. 142. — (1318), Novembre 22. — c. 37 t.° — Risposta del doge a Donato Gur-giolo e a Francesco Vivolo ambasciatori del comune di Cervia. Se Cervia avesse osservato i trattati, le sarebbe stata pagata la rata dovutale pel sale al s. Michele passato ; ma essa diede sale ai bolognesi violando i trattati. Se Cervia pretendesse non essere Bologna in Lombardia, il doge è contento che ciò si sottoponga al giudizio di arbitri. 143. — (1318), ind. II, Novembre 28. — c. 37 t.° — Il doge e il consiglio mi nore depongono presso i visdomini al fondaco dei tedeschi una valigia e due fonde di cuoio, ritrovate nel canale che da S. Michele di Murano va a S. Nicolò del Lido, e supposte proprietà d’un tedesco ivi naufragato. 144. — 1318, ind. I, Novembre 28. — c. 42. — Rigopreto del fu Antonio da Pola procuratore di Nascinguerra di Castropola capitano di detta città (procura 5 Novembre; atti Nicolò Ferrarese not. imp.) promette di demolire, ad ogni richiesta del doge, la casa comunale de Ripa ove tiensi osteria, che doveva essere demolita giusta i trattati. Fatta nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Marco Mazzamano, Bassiano e Nicolò de Marsilio notai, e Pietro Orso (v. n. 127). 145. — 1318, ind. I, Dicembre 6. — c. 40. — Pagano (della Torre) vescovo di Padova, eletto amministratore del patriarcato d’Aquileia dopo la morte del patriarca Castrone, presenta al doge la bolla papale che lo investe di tale ufficio (v. allegato), e chiede il pagamento di 235 marche, rata di Settembre, pei diritti dell’Istria, nonché le patenti per la grazia del vino da condursi dall’Istria-in Friuli. Ottenuta ogni cosa, fa quitanza per 1. 65, s. 12, d. 6 di grossi veneti a s. 5, d. 10 la marca ; come pure per le dette patenti. Fatto in Venezia nel palazzo ducale. — Testimoni: Giovanni abate di S. Giovanni di Carrara nel padovano, Bizzardo Malombra da Cremona professore di leggi, Franceschino della Torre e Guido Barenzono da Milano. — Atti Eusebio da Boma-gnano notaio imperiale e scrivano del vescovo. Allegato: 1318, Settembre 4. — Bolla piccola di Giovanni XXII papa a Pagano vescovo di Padova. Stante la morte di Castrone patriarca d’Aquileia, lo nomina amministratore di quella chiesa nel temporale e nello spirituale. Data in Avignone, a. 2 del pontificato (II non. Sept.J (v. n. 147).