COMMEMORIALI, LIBRO I. e degli altri antichi corsi d’ acqua resta permessa come in passato, semprechè non sia di pregiudizio alla S. Sede. Se Venezia non si sarà interamente riconciliata col pontefice, queste concessioni cesseranno al 1.° del venturo Febbraio. Data a Caromb diocesi di Carpentras (V non. Od.). V. Minotto, Doc. ad Ferrariam, eco., II, 2*7. 544. — 1312, ind. XI, Ottobre 24. — c. 189. — Avendo il patriarca d’ Aqui-leia chiesto licenza di far passare pel distretto di Venezia certe sue cose, da lui già impegnate in Genova, non ostante le rappresaglie che veneziani avevano contro il patriarcato, il doge mandò il notaio Marco alla tavola dei lombardi, ove fu rilevato aver rappresaglie: Raffaele Grimani, Marino Moro di S. Giovanni decollato, Marco Caotorta di S. Leonardo, Nicolò Pisani di S. Simeone, Pietro Foscarini di S. Antonino, Luca, Giovanni e Marco del fu Stefano Copo di S. Agnese, Zilia, Cecilia,. Francesca e Lucia del fu Marino Copo di S. Agnese, Iacopo Girardo, Pietro Civrano di S. Margherita, Pietro Belli di S. Boldo. In seguito a ciò, il doge fece interpellare i suddetti dal notaio stesso, e tutti dichiararono di permettere che il patriarca mandasse danari a Genova e ne ritirasse i suoi effetti. 545. — 1312, ind. XI, Ottobre 26. — c. 189 t.° — Vertendo questione fra i sopraconsoli, che pretendevano vendere una proprietà del fu Iacopo Trevisano pei debiti del di lui figlio Nicolò fuggitivo, ed i procuratori di S. Marco che vi si opponevamo come esecutori testamentari del defunto, il doge e quattro consiglieri, uditi i consultori, diedero ragione ai procuratori. 546. — 1312, ind. XI, Novembre 4. — c. 190. — Annotazione: che Giovanni detto Gaudiolo da Portogruaro dichiarò, alla presenza di Nicolò Arimondo, Pietro Gisi, Pancrazio Veniero, Nicolò Loredano, Giovanni Dandolo e Marco Gradenigo, di aver ricevuto dal comune lire 4 */.i di gr. in compenso d’ un burchio toltogli per conto publico, mandato a Ferrara, nè più restituito. 547. — 1312, ind. XI, Novembre 30. — c. 136 t.° — Antonio Alberto, comito del legno di Ferrara, dichiara con giuramento : che nel mese di Novembre a Con-sandolo vide 11 burchi carichi di sale, della capacità di. 30 e 40 migliaia 1’ uno, venuti da Cervia e pel Po fino ad Argenta e Ferrara, ove furono scaricati, meno uno proceduto oltre il ponte; che vide pure altro burchio con 9 o 10 vaselli di vino della Marca (ogni vasello di circa 3 bigonci), anch’esso scaricato in Ferrara; ed altro burchio con 8 o 10 vaselli d’ olio da circa t/ì migliaio l’uno, scaricati nella stessa città. Pietro Pellegrino da S. Gregorio marinaio conferma la deposizione precedente. V. Minotto, Doc. ad Ferrariam, ecc., 11, 30. 548. — 1312, ind. XI, Dicembre 3. — c. 193 t.° — Privilegio di cittadinanza rilasciato a maestro Albertino clùrurgo, Pietrobuono, Bonaventura ed Ambrogio, tutti figli di Pietro Cechi di Castelfranco, ed a’ loro eredi. — Con bolla d’ oro. Dato in Venezia nel palazzo ducale.