Tutti ravvolti, e col rigor suo giusto Abbandonar, senza clic offeso fosse Di sua immensa bontà l’alto attributo. In mi istante gli occhi al giorno chiuse Il guerriero trafitto. Egli non vide • Della morte 1’offror, la tetra faccia : Essa ratta tagliò di vita il corso. Oli qual carriera di tormento e pene 11 Redentor percorse! oh quai dolori, Quanio lenti e crudeli! il suo pensiero Di tanto strazio il preveduto aspetto Sudor sanguigno espresse, e ne fu tinta Dai vivifico umor la terra istessa Ogn’ ingiuria, ogni affronto ed ogn insulto Noverò ad uno ad un, finché gli atroci Carnefici di croce al crudel legno 11 fecer quasi al comun odio oggetto. Oh come lente nel lor corso furo L’ore, eli Egli pendè qual mostra inanzi Il Dio de’cieli, i serafin, la terra! Straziato il capo, piedi e man piagati, Tutta la salma di ferite onusta, lu profondo dolor l’anima immersa, Fremer fe’ la natura, che in funesti Segni scomposta il suo dolor espresse. L’inaudito furor non potè il suolo Sostenere, e si scosse. A quel tremore Costernati tremar tutti i viventi.